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Q.45, il progetto abbraccia lo sport

Un rendering del progetto per il camminamento sul Punta Penna

Un rendering del progetto per il camminamento sul Ponte Punta Penna

Si è concluso il secondo incontro dedicato al camminamento ciclopedonale immaginato dall’architetto Alfredo Foresta in prossimità del Ponte Punta Penna. L’idea di «Q.45 – Dna dei due mari» arrivato al secondo episodio dal titolo «Lo sport e il calcio abbattono i muri, visione o realtà?» ha visto intervenire alcuni celebri profili del mondo dello sport. All’interno della libreria Liberrima di Lecce si sono avvicendati gli interventi tra gli altri di Giuliano Giannichedda, già vincitore dei Giochi del Mediterraneo nel 1997, l’ex bandiera della nazionale italiana Angelo Di Livio, il giornalista Rai Paolo Paganini e l’ex arbitro internazionale Tiziano Pieri. Presenti anche il presidente dell’Unione Sportiva Lecce Saverio Sticchi Damiani e il senatore della Repubblica Roberto Marti, presidente della VII commissione cultura e sport. Moderatore dell’incontro il giornalista Marco Renna. Il primo intervento è stato di Antonio Pugliese, sponsor del tour che vedrà il terzo incontro a Roma e il quarto a Bari. «Lo sport unisce. Questo progetto nasce dalla volontà di un gruppo di persone, istituzioni e privati che hanno creduto in un un’unica visione. Noi stiamo mandando un messaggio che non è politico. A chi non sa, vogliamo mostrare che c’è gente che elabora e mostra le proprie idee. Queste possono essere giuste o sbagliate. Il ponte è un messaggio per dimostrare che i territori, i popoli e le culture possono essere collegate». Di Giochi del Mediterraneo, infrastrutture ed inevitabilmente stadio Via del Mare ha parlato il presidente Saverio Sticchi Damiani: «E’ una grande opportunità per Taranto, per tutto il Salento e per Lecce. Per noi è fondamentale. Il fatto che Lecce sia rientrata in questi giochi rappresenta una grande occasione per avviare il restyling dello stadio. Ci siamo già incontrati con l’amministrazione comunale, è un’occasione che non possiamo perdere». A margine del dibattito ha parlato Giuliano Giannichedda: «Bellissima accoglienza. La Puglia è sempre una regione in grado di metterti a tuo agio. Ho un ricordo bellissimo dei giochi del Mediterraneo. L’unione culturale sociale e sportiva di questo paese è sempre bella. Ci si confronta con culture diverse. Ognuno difende i propri colori e cerca di portare in alto il nome in questo caso italiano. Come organizzazione qui in Puglia siamo messi bene». Poi l’ex giocatore di Lazio e Juventus ha parlato della sua esperienza nel 1997, quando si laureò campione. «Secondo me rappresentare la nazionale italiana è sempre motivo d’orgoglio. Poi vivere il gruppo con altri atleti è sempre la cosa più bella. E’ una mini olimpiade, tutti fanno il tifo. Ricordo bene quando noi andavamo a vedere le altre discipline e loro venivano a vedere noi. Poi per me è stato più semplice vincere, con Buffon in porta e Totti – Ventola avanti. E poi vincere fa sempre bene». Presente anche l’ex calciatore del Napoli Francesco Montervino che rispetto ai giochi commenta: «Sono soprattutto un’opportunità per la nostra regione. È un’occasione più unica che rara che andrà sfruttata al massimo. È un’occasione per vedere atleti internazionali. Quindi quale migliore occasione per la nostra Puglia». Anche Paolo Paganini ha manifestato il suo apprezzamento per una kermesse che valorizza il ruolo fondamentale dello sport oltre ogni interesse alternativo: «I Giochi del Mediterraneo sono una fucina di emozioni. Manifestazioni che avvicinano la gente allo sport. Se facciamo un paragone sul calcio è quasi tutto business. I valori veri dello sport si vedono in queste occasioni». E sul momento delle squadre pugliesi spiega: «Le squadre pugliesi hanno una tradizione da portare avanti. Il Lecce in serie A sta facendo bene, il Bari anche grazie ad una proprietà importante sta provando a puntare alla massima serie. Poi ci sono le società con tradizione, penso a Taranto e Foggia. Credo che alla lunga, questa tradizione possa venire fuori». Angelo Di Livio, storica bandiera della Juventus e della nazionale racconta: «Una manifestazione straordinaria che porta alla Puglia un movimento sportivo eccezionale. Ben vengano questi movimenti e questi eventi così importanti».
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