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Taranto e le ombre russe nel Mediterraneo

L’ammiraglio De Carolis sulla nave San Giorgio

L’Ammiraglio De Carolis sulla nave San Giorgio

Le navi militari di Putin nel mare nostrum. La Marina italiana, spalla a spalla con le forze alleate, impegnata in una silenziosa ma cruciale opera di sorveglianza. Non è il trailer di “Tom Clancy’s Jack Ryan” ma lo scenario - reale - confermato dall’ammiraglio Aurelio De Carolis: l’occasione è stata l’importante cerimonia di avvicendamento del Comando tattico dell’operazione Mediterraneo Sicuro (OMS), a bordo della nave anfibia San Giorgio, ormeggiata presso la stazione navale Mar Grande di Taranto. «Confermo la presenza di navi russe nel Mediterraneo. Per cui a noi il compito di sorvegliare il Mediterraneo e controllare da vicino queste navi. Un forte messaggio dal punto di vista della comunicazione strategica che l’alleanza dà» ha dichiarato il comandante in capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Aurelio De Carolis, rispondendo ad una domanda dei giornalisti a margine della cerimonia. «Quello che tengo a evidenziare - ancora parole di De Carolis - è che come Marina italiana ci muoviamo in un contesto pienamente sinergico con le altre Marine alleate che operano nel Mediterraneo e con tutte le altre operazioni: quelle dell’Unione Europea come l’operazione Irini, e della Nato come la “Sea Guardian”, e quella ancora più importante che vede permanentemente presente nel Mediterraneo la portaerei americana Bush, a bordo della quale sono stato il 15 dicembre. La nostra nave Doria era in quel momento incaricata di curarne la protezione aerea. Questo ci fa molto piacere». De Carolis ha quindi anche confermato che «è dall’inizio dell’anno che l’impegno della Marina italiana in attività operative è stato intensificato. Questo si traduce in un maggior numero di navi in mare, per cui uno sforzo più intenso per i nostri equipaggi, tant’è vero che anche in occasione di queste festività sono diverse le nostre navi che sono in mare, alcune delle quali partite proprio qui da Taranto: ieri - ha concluso - il cacciatorpediniere Andrea Doria che è inserito nella forza permanente della Nato che opera nel Mediterraneo». Nel corso della cerimonia di avvicendamento del Comando tattico dell’Operazione Mediterraneo Sicuro il contrammiraglio Riccardo Marchiò ha ceduto l’incarico di Comandante tattico al contrammiraglio Stefano Frumento. L’operazione prevede il dispiegamento di un dispositivo aeronavale giudicato indispensabile per assicurare attività di presenza e sorveglianza nel Mediterraneo centrale e orientale a tutela degli interessi nazionali e della sicurezza marittima ed energetica. Il dispositivo aeronavale dell’Operazione Mediterraneo Sicuro, alla sua terza rotazione partita lo scorso 4 novembre, nei 55 giorni di attività ha pattugliato le acque del Mediterraneo centro-orientale assicurando, tra i numerosi compiti, la tutela della libertà di navigazione e lo sfruttamento delle risorse ittiche nonché il monitoraggio del traffico mercantile nazionale ed internazionale in transito, concorrendo al controllo e al contrasto delle attività illegali. L’Operazione Mediterraneo Sicuro svolge anche la missione di vigilanza marittima delle aree di gravitazione nazionale con particolare attenzione al monitoraggio delle infrastrutture di approvvigionamento energetico e di telecomunicazioni, garantendo la sicurezza delle piattaforme offshore nazionali e degli operatori del settore. Le unità di Mediterraneo Sicuro svolgono inoltre un’intensa attività di cooperazione con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, mediante la quale, attraverso la “diplomazia navale”, il supporto tecnico-logistico e l’addestramento congiunto si mira a cementare i legami che uniscono le due sponde del Mediterraneo.
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