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Reddito e 110, gli sos dalla Puglia

Giorgetti, Meloni e Salvini

Giorgetti, Meloni e Salvini

Sono le due misure che più stanno facendo discutere nell’ambito della politica economica del nuovo governo. O, meglio, a suscitare polemiche sono le modifiche varate dall’esecutivo guidato da Giorgia Meloni a provvedimenti nati nella scorsa legislatura: reddito di cittadinanza e superbonus 110%. Da Roma le discussioni sono “scese” sino in Puglia. «Dalla Puglia partirà in maniera forte la battaglia per dire no all’abrogazione del Reddito di cittadinanza nel 2024. Siamo al fianco dell’assessora Barone e la supporteremo per ogni iniziativa che vorrà intraprendere per difendere questa misura, che ha letteralmente salvato dalla povertà milioni di famiglie italiane. Sicuramente ci sono degli aspetti da migliorare, ma non è possibile prevederne la cancellazione dal 2024. Per rilanciare le misure di formazione e di reinserimento a supporto di lavoratori in transizione e disoccupati, tra cui percettori di reddito di cittadinanza, Naspi, e Cigs a livello nazionale si è dato vita al programma Gol (Garanzia Occupabilità Lavoratori) che si inserisce all’interno della Missione 5 Componente 1 del Pnrr. La Puglia è tra le Regioni che hanno raggiunto i risultati migliori per quello che riguarda lo stato di avanzamento del programma e sono già 46.662 i beneficiari presi in carico nell’intera regione, Per avere nel dettaglio tutti i numeri che riguardano il programma Gol e la situazione dei Centri per l’Impiego e capire quale sia la situazione lavorativa per i percettori del Rdc in Puglia ho richiesto l’audizione in commissione Lavoro dei Responsabili Unici degli Ambiti Territoriali dei Centri per l’Impiego (Cpi) provinciali, del Dirigente Giuseppe Lella, dell’Assessore alla Formazione e Lavoro Sebastiano Leo e della Direttrice del Dipartimento Politiche del Lavoro, Istruzione e Formazione della Regione Puglia, Silvia Pellegrini». Lo dichiara il capogruppo del M5s, Marco Galante. «Alla luce del cambio di passo che più volte abbiamo chiesto per far funzionare al meglio i Cpi - continua Galante - ritengo fondamentale avere un quadro chiaro sul cronoprogramma per il reinserimento lavorativo delle persone prese in carico fino ad oggi anche grazie alla formazione, alla riqualificazione e agli interventi personalizzati, per i beneficiari presi in carico; quale sia lo stato dell’organico dei Centri per l’impiego provinciali e la dotazione di mezzi e strumentazione. All’audizione seguiranno una serie di sopralluoghi nei Cpi delle varie province per capire anche da chi ci lavora quali siano le criticità e arrivare con l’assessorato a soluzioni condivise. La presa in carico da sola non basta: serve lavorare in sinergia per poter raggiungere gli obiettivi programmati e far funzionare appieno le politiche attive del lavoro. Solo in questo modo si possono migliorare le criticità del RdC, non prendendosela con la parte più debole della società come sta facendo l’attuale governo». Se il Movimento Cinquestelle è oggi all’opposizione, ed ha fatto del ‘reddito’ la sua bandiera per eccellenza, sul ‘110’ ad esprimersi è invece proprio il partito del presidente del Consiglio Meloni. Infatti gruppo regionale di Fratelli d’Italia ha presentato una mozione (primo firmatario Luigi Caroli, il capogruppo Francesco Ventola e i consiglieri Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro) per impegnare la Regione a fare protocolli d’intesa con le banche. «I dati dell’indagine di Unioncamere e Infocamere sul bonus edilizia del 110% parlano chiari: la misura in due anni (ottobre 2019-2021) ha fatto registrare un aumento dell’occupazione del 5.4% e la Puglia risulterebbe al terzo posto tra le regioni del Mezzogiorno d’Italia quanto a crescita del numero delle imprese del settore edilizio, + 2.102, pari al 4.8% di incremento nell’ultimo biennio. Purtroppo il risvolto della medaglia è che si è verificato un nuovo blocco della cessione dei crediti che sempre in numeri, in Italia, significano: 60mila imprese coinvolte, 150mila cantieri bloccati, un milione e mezzo di persone coinvolte, 100 miliardi di euro bloccati nei cassetti fiscali, un milione di posti di lavoro a rischio. Il blocco sta creando una crisi di liquidità per decine di migliaia di aziende italiane e rischia di fermare, conseguentemente, una parte rilevante dei cantieri edilizi. Che, si badi bene, non significa solo il fallimento dell’impresa, ma anche il rischio che molti imprenditori pur di salvare la propria attività possano pensare di ricorrere a forme illegali di approvvigionamento di denaro offerto da organizzazioni criminali. Si profilerebbe così, uno scenario di rischio usura dilagante, particolarmente esteso ed accentuato proprio nelle nostre regioni del Sud, dove ci sono territori economicamente più deboli». Continuano gli esponenti del FdI: «Per la nostra Puglia sarebbe davvero un grande danno visto che secondo Ance Puglia, gli interventi per l’efficientamento energetico legati al superbonus 110% avrebbero inciso notevolmente sul Pil pugliese, infatti, il valore dei quasi 20mila interventi avviati in Puglia, fino al 30 settembre scorso, avrebbe inciso nella misura di ben oltre tre miliardi di euro, con un incremento del 23% rispetto al mese precedente. «Come Fratelli d’Italia, perciò, abbiamo deciso di presentare una mozione al Consiglio regionale per coinvolgere la Regione Puglia nella possibile soluzione, considerato che il decreto aiuti-bis, del 9 agosto scorso, non inserisce la Regione tra i soggetti esclusi dalla possibilità di acquistare dalle banche crediti di imposta relativi ai cosiddetti bonus edilizi. Se così è vogliamo impegnare la Giunta regionale ad adottare, dopo aver valutato la consistenza della propria capacità di compensazione annua mediante modello f 24, iniziative finalizzate alla stesura di accordi con uno o più istituti di credito, per l’acquisizione annuale di crediti relativi a bonus edilizi dagli istituti di credito (superbonus 110%, bonus facciate 90%, bonus efficientamento 65% e bonus ristrutturazione 50%) limitatamente alle rate dei suddetti crediti immediatamente utilizzabili in compensazione con modello f24 nel corso dello stesso anno, di Irpef, contributi previdenziali dei dipendenti, iva, Irap e collaborazioni esterne. «Non solo, ma anche a valutare di intraprendere iniziative volte alla creazione di un ‘sistema economico di prossimità’, ossia a consentire ad aziende con capacità fiscale l’acquisizione di crediti relativi ai bonus edilizi, di altre aziende che hanno bisogno di monetizzare il proprio credito, grazie alla funzione di garanzia esercitata dalla Regione. «E, infine, ad adottare tutte le iniziative necessarie al fine di istituire un organo di controllo sui costi e le speculazioni messe in atto sui costi adottati dai fornitori di materie prime utili all’espletamento delle condizioni necessarie per i lavori definiti dai bonus edilizi».
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