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Cresce l’allarme baby gang nei quartieri di Taranto

In azione le baby gang

In azione le baby gang

Grazie all’iniziativa privata e all’apertura dei cantieri del Comune, il processo di trasformazione urbanistica in atto, nel giro di qualche anno, è destinato a cambiare il volto della Città vecchia. Ma se a tutto ciò non si affiancherà una rigenerazione dal punto di vista sociale-educativo, molto di ciò che si realizzerà potrebbe essere compromesso, con l’allontanamento di ulteriori imprenditori intenzionati a effettuare investimenti. L’allarme scaturisce dalle frequenti scorribande di gruppi giovanili che, per puro divertimento, danneggiano alcuni esercizi pubblici, prendendoli di mira a sassate o bottiglie di birra e (come ci hanno evidenziato) addirittura con spranghe di ferro. Ultimamente sono state oggetto di sassaiole anche le vetrate della sede universitaria in via Duomo e quelle della torre dell’orologio, queste ultime ridotte a una ragnatela di crepe, tanto che basterebbe poco per mandarle in frantumi, con intuibile pericolo per i passanti. Inoltre nella sera di Halloween la Torre dell’Orologio di piazza Fontana è stata oggetto del lancio di grossi petardi che hanno provocato il panico del vicinato mentre nei vicoli sussisterebbe l’abitudine di accendere piccoli falò attorno ai quali si radunano i giovani. Nei giorni scorsi gli operatori dell’Amiu hanno rivenuto in un largo addirittura i resti di un coniglietto che era stato arso vivo nella sua gabbietta, così per gioco… E sembra che non sia stato l’unico episodio del genere. Sulla provenienza di dette bande, pare che un paio giungano da altri quartieri e non sarebbero nuove a simili bravate, specialmente al Borgo e ai Tamburi, dove, ricordiamo, recentemente è stata completamente ripulita la biblioteca “Marco Motolese” e spesso si verificano sassaiole ai bus dell’Amat. Desta particolare preoccupazione in Città vecchia la presenza di gruppi di minorenni che, da quanto segnalatoci, agirebbero incappucciati e a notte inoltrata, fra l’intuibile disinteresse delle famiglie. Tutto questo è già stato denunciato alle forze dell’ordine che hanno intensificato la loro presenza nelle zone più soggette alle incursioni, con la speranza di scoraggiare e, magari, di individuare i componenti di questi gruppi. Senza una tempestiva ed efficace opera di contrastato, il fenomeno potrebbe incancrenirsi e sfociare nelle famigerate baby-gang, che nelle grandi città stanno rendendo molto difficile la vita agli abitanti. Sarebbe quanto mai urgente anche l’impegno delle strutture educative e dei servizi sociali in un’opera di ascolto e di interpretazione dei bisogni delle fasce giovanili più a rischio, in un intervento mirato su quegli aspetti di devianza che, se non adeguatamente mediati, sono destinati a generare effetti dirompenti e incontrollabili, molto più dei vandalismi che si stanno verificando.
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