La presentazione del progetto sulla cozza tarantina
«Il nostro impegno è aiutare a fare impresa, offrire opportunità ai giovani che vogliono formarsi e per questo ci sarà uno sportello per seguire passo passo chi vuole intraprendere questo percorso». Nelle parole del presidente della Confcommercio, Leonardo Giangrande, si legge il senso di “Pesca, mari e miti”, il progetto dedicato alla pesca e alla mitilicoltura promosso dal centro assistenza tecnica di Confcommercio. Il progetto è stato presentato nella sede della stessa associazione dei commercianti e rappresenta una svolta per lanciare la produzione della cozza tarantina in una filiera imprenditoriale evoluta e garantita. Un altro passo importante per garantire qualità e promuovere impresa dopo l’adesione al presidio Slow Food. Ha detto bene, infatti, l’assessore regionale alla risorse agroalimentari e alla pesca, Donato Pentassuglia: «Tutto il sistema ha bisogno di un avanzamento culturale. Abbiamo bisogno di mettere in campo un processo di legalità affinché i mitilicoltori si trasformino in impresa. Solo così possiamo mettere in vetrina un prodotto di eccellenza come la nostra cozza. Bisogna utiulizzare le risorse che sono a disposizioine per qualificare il capitale umano. L’altro passo da compiere è quello della trasformazione dle prodotto. Come è accaduto per il primitivo di Manduria, passato dalla vendita alla pianta alla bottiglia. Abbiamo necessità di creare filiera e di integrare il meglio dei nostri prodotti: la nostra provincia ha diversi territori con diverse peculiarità. Attraverso questi percorsi possiamo “vendere” Taranto con la cozza e con tutti gli altri prodotti della nostra terra. Solo così possiamo realizzare il passaggio da una monocultura alla pluricultura della nostra economia». La necessità di fare impresa in modo evoluto è stata sottolineata anche dal vicesindaco e assessore allo sviluppo economico, Fabrizio Manzulli: «Dobbiamo puntare su innovazione e legalità, tracciabilità del prodotto e trasformazione. Per questoi abbiamo necessità di sviluppare la cultura d’impresa». Non poteva non essere fatto cenno alla bomifica del Mar Piccolo. Pentassuglia e Manzulli sono stati chiari: «Dobbiamo parlare seriamente di bonifiche e tempi certi. Non c’è più tempo da perdere, da settembre deve cominciare un nuovo corso». Luciano Carriero, che rappresenta la castegoria dei mitilicoltori nella Confcommercio, ha sollevato un altro problema che penalizza i produttori: quello delle concessioni. Anche di recente ci sono stati garbugli burocratici che hanno disorientato i produttori. «Abbiamo bisogno di un regolamento comunale per dare certezze alle famiglie. Abbinao costituito una cooperativa ocn 32 operatori, siamo una delle più grandi in Italia e questo significsa fare rete, ma non possiamo vivere di incertezze rispetto alle concessioni demaniali». Ma entriamo nel merito di “Pesca, mare e miti”, che arriva dopo “Fish e C.h.i.p.s.”, sempre finalizzato a esaltare il capitale umano impegnato nelle attività produttive del mare. vento. “Pesca, mare e miti” oggetto di candidatura al bando FEAMP PO 2014-2020 Fondo Europeo per gli affari marittimi e la pesca - Misura 2.50 ‘Promozione del capitale umano e del collegamento in rete e si inserisce negli obiettivi aziendali di Sistema Impresa, la cui mission è accrescere la competitività e il rendimento economico delle imprese attraverso la formazione continua e abilitante e la promozione del networking. Il progetto è infatti finalizzato alla valorizzazione del capitale umano ed al miglioramento qualitativo dei sistemi di pesca, prima preparazione del pescato e controllo degli impianti di acquacoltura, maricoltura e mitilicoltura, e si basa su tre principali matrici di investimento: l’innovazione, la formazione e l’informazione. L’innovazione è il filone nel settore dell’acquacoltura su cui è necessario investire in soluzioni innovative sostenibili che partano da una fotografia dello stato attuale del settore e delle best practices già messe in campo e procedono con l’individuazione di possibili azioni e strategie da adottare. Le attività innovative da attuare con il programma di investimento prevedono una formazione specifica per gli acquacoltori sulle tematiche ambientali e su quelle relative alla sicurezza, al fine di convergere verso una piena consapevolezza degli interventi di riduzione da prevedere e misure di sicurezza da attuare. Sistema Impresa prevede uno specifico corso di formazione abilitante della durata di 900 ore per una nuova figura professionale indicata nel Repertorio Regionale delle Figure Professionali della Regione Puglia: operatore/ operatrice per attività di navigazione, pesca e prima preparazione del pescato e di controllo degli impianti di acquacoltura/maricoltura e mitilicoltura. Il corso sarà caratterizzato per il 60% da lezioni frontali e dal 40% da stage e attività “on job”. Infine, l’informazione, intesa come leva per veicolare le buone pratiche, le esperienze virtuose e il knowhow e per mettere in collegamento in rete le imprese del settore. Tra le altre azioni nell’ambito delle attività rivolte agli operatori, l’attivazione di uno Sportello di assistenza tecnica alle imprese in materia di igiene e sicurezza su luoghi di lavoro e sensibilizzare il settore sui temi della legalità. Insomma, bisogna saper dire basta ai banchetti abusivi agli angoli delle strade. La cozza tarantina non può più essere un affare per furbacchioni o per gente che non vuol progredire.
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