Maxi sequestro di cozze provenienti dal primo seno del Mar Piccolo. Sotto sequestro due tonnellate di mitili in una operazione congiunta del Commissariato Borgo e della Guardia Costiera di Taranto, con la collaborazione dell’Asl di Taranto. “Un segnale della costante attività di tutela della sicurezza alimentare ed in generale di contrasto al commercio illegale di mitili- si legge in una nota stampa della Questura e della Capitaneria di porto. Gli agenti della Polizia di Stato e i militari della Guardia Costiera che già da tempo monitorava il litorale del Mar Piccolo, hanno fermato in strada Citrezze, nei pressi dei cantieri navali, un furgone che trasportava al suo interno circa due tonnellate di mitili provenienti dal primo seno del Mar Piccolo. In quell’area vige il divieto assoluto di raccolta dei mitili a causa dell’elevata presenza di diossina e Pcb, sostanze cancerogene, cosi come disposto dall’ordinanza regionale n. 323/2021. Accertata la provenienza del prodotto, destinato al mercato ittico nel territorio di Bisceglie e identificato il titolare della ditta, i poliziotti e i militari hanno proceduto al sequestro delle cozze e alla successiva distruzione ad opera di una ditta specializzata Il mezzo che trasportava il prodotto ittico è stato preso in custodia dalla Guardia Costiera, mentre il titolare della ditta è stato segnalato alla Procura di Taranto per la violazione del reato di commercio di sostanze alimentari nocive ed inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità. Nei giorni scorsi sempre la Polizia di Stato nel corso di mirati controlli aveva sequestrato 500 chili di cozze nere. Gli agenti del Commissariato Borgo, con la collaborazione del personale del Dipartimento di Prevenzione Asl, avevano eseguito i controlli in diverse pescherie del capoluogo jonico e della provincia. In particolare, in tre esercizi commerciali, i titolari erano stati segnalati alla Procura di Taranto per commercio di sostanze alimentari nocive e in cattivo stato di conservazione e i prodotti ittici sequestrati e successivamente distrutti ad opera di una ditta specializzata.Durante un controllo eseguito in una pescheria della provincia Polizia di Stato e Asl avevano accertato che disposte sul banco e già pronte per la vendita, vi erano circa 200 chili di cozze nere prive di etichettatura che ne attestasse la tracciabilità. Per tale motivo, la merce era stata sequestrata e affidata per la successiva distruzione al proprietario della pescheria.
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