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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Ti amerò" di Michela Intropido

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di sabato 13 dicembre 2025, è:

    TI AMERÒ

    di MICHELA INTROPIDO da Pavia

    Ogni giorno berrò nettare dalla tua bocca
    Colmerò con dolcezza
    sguardi fugaci
    sorrisi stanchi
    carezze inattese
    Un ronzio sibilerà all’udito
    il costante desiderio
    di raggiungere insieme i nostri sogni
    Ogni notte, senza paura,
    poserò le mie fragili ali al tuo fianco
    Profumo di miele esalerà da teneri corpi
    adagiati al cospetto di un abbraccio all’alba
    Se un giorno il fato
    strapperà il nostro fiore dal mio ventre
    sotterrerò il mio cuore stanco
    ormai cristallizzato
    in un giardino
    a cui darò il tuo nome

       

    Recensione


    In questi versi l’amore viene raccontato come un gesto quotidiano, fatto di attenzione e presenza costante. Non c’è fretta né enfasi: tutto nasce da azioni semplici, dal desiderio di prendersi cura dell’altro e di colmare le piccole stanchezze della vita. Il sentimento cresce tra sguardi fugaci, sorrisi provati e carezze che arrivano senza essere cercate, come un dono.


    Il legame non è solo fisico, ma anche progettuale: c’è la volontà di andare nella stessa direzione, di condividere sogni e attese. Anche il desiderio diventa suono, un ronzio continuo che accompagna il cammino della coppia. La notte non è buio o timore, ma uno spazio sicuro dove potersi fermare, deporre le proprie fragilità e trovare riposo accanto all’altro, come emerge chiaramente nei versi di Michela Intropido.


    Le immagini sensoriali, come il profumo di miele e i corpi avvolti all’alba, creano un’atmosfera intima e accogliente. Tutto sembra parlare di protezione e appartenenza, come se l’amore fosse un rifugio naturale. Ma nel finale il tono cambia: entra la possibilità della perdita, del distacco imposto dal destino.


    È proprio lì che il testo rivela la sua profondità. Anche di fronte al dolore più grande, l’amore non viene negato né dimenticato, ma trasformato in memoria viva. Quel “giardino” che porta il nome dell’altro diventa simbolo di ciò che resta, di un sentimento che continua a esistere anche quando non può più essere vissuto. Una poesia che unisce dolcezza e ferita, senza mai perdere delicatezza.

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