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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Per una donna oltraggiata" di Giuseppe Mandia

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di martedì 21 ottobre 2025, è:

    PER UNA DONNA OLTRAGGIATA

    di GIUSEPPE MANDIA da Perugia

    E scorrevano immagini:
    repertorio di notizie, opinioni, finzioni
    mentre nel racconto inarticolato
    di una spaurita cronista
    si dimenavano verbi inumani.
    Una voce, la tua, singhiozzava parole
    più vere del vero.
    Fuga, raggiunta, tramortita;
    tu rincantucciata come ombra nell'ombra
    vile la mano infame a colpire, segnare.

    Fossi stato invece io il tuo umile canto
    ti avrei sorriso al mattino
    quando un'alba giocava coi tuoi piedi
    e il tuo viso già si disponeva
    ad accogliere i colori delle viti d’autunno;
    ti avrei carezzato la sera
    mentre il camino disegnava
    abbraccianti tele di buon futuro.
    Ti avrei amata.

       

    Recensione

    Il tema di Per una donna oltraggiata è la violenza e la pietà, ma anche la possibilità di restituire dignità attraverso la parola poetica. Giuseppe Mandia scrive una poesia civile e intima al tempo stesso, in cui la cronaca diventa umanità, e l’orrore del fatto di cronaca si trasforma in memoria e testimonianza.


    I primi versi mostrano un mondo mediatico freddo e meccanico: “E scorrevano immagini: / repertorio di notizie, opinioni, finzioni.” È un linguaggio impersonale, distante, che contrasta con il dolore reale della vittima. L’autore sottolinea l’insensibilità di chi osserva e racconta, mentre la voce autentica – “la tua, singhiozzava parole / più vere del vero” – spezza la superficie dell’indifferenza e restituisce umanità al racconto.


    L’uso delle pause e delle immagini brevi dà forza visiva e ritmo alla prima parte: “Fuga, raggiunta, tramortita; / tu rincantucciata come ombra nell’ombra.” Ogni parola pesa come un colpo, e il verso si fa denuncia, non con urla ma con precisione dolorosa.


    Nella seconda sezione, il tono cambia radicalmente. Il poeta immagina ciò che avrebbe potuto essere – “Fossi stato invece io il tuo umile canto” – e da questo punto inizia un dialogo ideale, pieno di tenerezza e rimpianto. La brutalità del reale lascia spazio a un sogno di gentilezza, a un amore che cura e protegge, capace di riscrivere la storia in chiave di luce.


    Lo stile è semplice ma intenso, la lingua limpida, sostenuta da un’emozione sincera che non indulge alla retorica. La poesia si chiude con due parole – “Ti avrei amata” – che racchiudono tutto: la compassione, la rabbia, la speranza di un mondo diverso.


    Mandia riesce a trasformare un fatto di violenza in un gesto di umanità e rispetto. Per una donna oltraggiata è un atto d’amore tardivo, ma necessario, un modo per dire che la poesia può ancora restituire voce e verità a chi l’ha perduta nel silenzio.

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