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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Zefira" di Giorgio Michele Todrani

Poesia del giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di venerdì 3 gennaio 2025, è:

    ZEFIRA

    di GIORGIO MICHELE TODRANI di Velletri (RM)

    Tu eri...

    Vita... dalle tue labbra rosa aurora, su quel viso candido,
    velavano morbidi baci, leggeri come il vento che passa.
    I tuoi occhi grandi, specchio del mondo, purissimi.
    Scalza, eterea forma, risplendi di luce propria.
    Specchiata sul nascente fiore di donna.

    ...e poi...

    Stringevi forte il velo dell’innocenza,
    fino a quando... quell’oscura ombra giunse sulle tue rive...
    recidendo le radici della tua essenza.
    Straziata,
    strisci,
    stridula... stringendo vacua ciò che fu vita,
    striminzita... ridotta a cenere.

    ...ed io...

    Sgraziato parto del dolore, della forma truce della rabbia.
    T’osservo essere fragile, sapido cristallo scheggiato.
    Tremolio del dolore.
    Nuoto fra le tempeste delle tue incessanti maree,
    inondazioni frangibili.
    Martellerò via tutto, donandoti te stessa, sono te.

    ...e loro...

    T’osservano, spaventata,
    varcando i confini invalicabili all’umana forma,
    Tutti fuori, in fila, aspettano l’apertura del tuo cuore.
    Confusi/Come te.
    Uniti/Tu abbondi di silenzio in praterie invernali.
    Non ti lasceranno sola/Galleggi in un fiume gelido.
    Abbracci/Tremi.
    T’osservano/Sprofondi.
    Sorridono/Fuggi.
    ...e sarà...
    Ciò che è stato, purtroppo, rimarrà macchia indelebile,
    cicatrice amara d’un tempo di dolore.
    Vagherà nel tuo passato come un ciglio,
    Un soffio e andrà via.
    Grida, come se venissi di nuovo al mondo.
    Sporgiti di nuovo, liberandoti dalle tue paure,
    mostrando ancora la tua luce, così che tu stessa...
    Libererai il prossimo tuo.

       

    Recensione

    È una poesia che esplora il dolore e la resilienza attraverso un linguaggio ricco di immagini evocative e potenti contrasti. La struttura del componimento, suddivisa in diverse sezioni, permette di seguire l'evoluzione emotiva e spirituale della protagonista.


    Nella prima parte, la figura femminile è dipinta con delicatezza e bellezza. Le labbra rosa aurora e il viso candido suggeriscono un'innocenza pura, mentre i baci leggeri e gli occhi grandi e puri riflettono una vita vibrante e piena di luce. La donna è ritratta come un essere etereo, risplendente di luce propria, specchiata in un fiore nascente.


    La seconda sezione introduce un cambiamento drammatico. L'innocenza è messa alla prova dall'arrivo di un'ombra oscura, che recide le radici della sua essenza. La descrizione di lei straziata e ridotta a cenere dipinge un quadro di sofferenza e violenza estrema, un contrasto netto con la luminosità iniziale.


    La terza parte della poesia sposta il focus sul narratore, che si presenta come un sgraziato parto del dolore e della rabbia. Egli osserva la fragilità della donna, paragonandola a un cristallo scheggiato e descrivendo il tremolio del dolore. La promessa di martellare via tutto per restituirle se stessa è un gesto di amore e di speranza, che indica la volontà di guarire e proteggere.


    Nell'ultima sezione, il punto di vista si allarga per includere gli altri. La donna, osservata e aspettata da chi le è intorno, è descritta in un contesto di confusione e solitudine. Tuttavia, la possibilità di liberarsi dalle paure e di mostrare di nuovo la sua luce apre la strada a una speranza di redenzione e guarigione, non solo per lei ma anche per coloro che la circondano.


    È un'opera intensa che racconta una storia di sofferenza, perdita e rinascita. Giorgio Michele Todrani utilizza un linguaggio ricco di metafore e immagini potenti per trasmettere la profondità delle emozioni e la complessità dell'esperienza umana. La poesia riesce a toccare corde profonde, invitando il lettore a riflettere sulla natura del dolore e sulla capacità di risorgere dalle ceneri.

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