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CONTROVERSO
17 Ottobre 2024 - 07:00
"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.
Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web Buonasera24.it e sui canali social della testata, dovrà:
Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica.
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La Poesia del Giorno, di giovedì 17 ottobre 2024, è:
QUANDO MI SEPARO DAL MARE
di GIULIANO CIMINO di Torino
Quando mi separo da te
La distanza dei miei sorrisi
È infinita come lo spazio
Un lasso di tempo impreciso
Indecifrabile ed infinito
Inespresso
Si avvinghia
Alla mia carne e sui miei sensi
Quando mi separo da te
Nulla ha più senso
Niente è farmaco e salvezza
La mia cura può solo
Un’altra brezza
Nelle mie stagioni da uomo
Dove non volo
E mi accorgo ancora
Che la mia ancora è di nuovo
La mia malattia
Questa immortale malinconia
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Recensione
È un'esplorazione profonda del legame tra l'essere umano e il mare, utilizzato come metafora per esprimere il sentimento di perdita e la conseguente malinconia. Giuliano Cimino riesce a trasmettere, con un linguaggio suggestivo e immagini potenti, il senso di vuoto che deriva dalla separazione.
Nella prima strofa, l'autore descrive come la distanza dal mare renda infiniti i suoi sorrisi, mettendo in luce un'assenza che si avvinghia alla carne e ai sensi, rendendo ogni momento indecifrabile e inespresso. Questo sentimento di mancanza diventa quasi tangibile, insinuandosi nel corpo e nei pensieri, sottolineando la profondità della connessione con il mare.
La seconda strofa amplifica il senso di smarrimento: nulla ha più senso senza il mare, e nessun farmaco o salvezza può lenire questa sofferenza. Solo una nuova brezza può portare sollievo, suggerendo che il mare è l'unico rimedio possibile alla malinconia. Le stagioni della vita dell'uomo, prive del volo liberatorio che il mare gli dona, diventano momenti di consapevolezza del proprio ancoraggio alla sofferenza.
L'ultima frase, "Questa immortale malinconia", chiude la poesia con una nota di perpetua tristezza, rendendo chiaro che il mare non è solo una presenza fisica, ma una parte integrante dell'anima dell'autore. Il poeta descrive la malinconia come una condizione eterna, indissolubilmente legata alla sua esistenza.
La poesia è un capolavoro di emozione e sensibilità, capace di trasmettere con grande efficacia il dolore della separazione e l'immensità del legame con il mare. Le immagini evocative e il tono riflessivo fanno di questo componimento un'opera che lascia un'impressione duratura nel lettore.
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