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rubrica poetica

Controverso

Le poesie scelte sono di Tiziana Iaria, Gianni Venafro e Anita Lassandro

Controverso

La rubrica settimanale "controVerso" è dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è deciso di raccogliere in questa pagina le più belle poesie che di volta in volta vorrete inviare. 

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato sul quotidiano Buonasera in edizione cartacea, digitale e online nella apposita sezione, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Buonasera24: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 20 versi.

Ogni settimana tre poesie, tra quelle più significative, saranno scelte, recensite e pubblicate nella rubrica "controVerso" sull'edizione cartacea e digitale del sabato e visibili online la domenica mattina dalle ore 9:00.

Altre, invece, verranno selezionate e pubblicate esclusivamente online come "Poesia del Giorno" sul sito web di Buonasera24.it e sui canali social. 

Le tre poesie pubblicate sabato 12 ottobre sono:

  • Il coraggio delle donne di Tiziana Iaria di Reggio Calabria;
  • Senilità di Gianni Venafro di Napoli;
  • Giorno di Anita Lassandro di Marina di Ginosa (TA).

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IL CORAGGIO DELLE DONNE

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Silenziose, come il vento,
portano il peso del mondo,
con mani gentili, raccolgono sogni
che il tempo ha dimenticato.
Nei loro occhi, la forza,
nelle parole non dette,
si cela il coraggio eterno
che nessuno può spezzare.
Come fiori tra le rocce,
crescono, nonostante il dolore,
il coraggio delle donne
è il canto che non muore.

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di Tiziana Iaria di Reggio Calabria

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Recensione


Un omaggio toccante e sentito alla forza interiore e alla resilienza delle donne. Attraverso immagini potenti e simboliche, l'autrice riesce a catturare l'essenza della perseveranza femminile. Il testo di Tiziana Iaria inizia con una similitudine delicata che paragona le donne al vento, silenziose ma capaci di portare il peso del mondo. Questa apertura stabilisce un tono di rispetto e ammirazione per la loro capacità di sopportare le difficoltà con grazia. Le "mani gentili" che "raccolgono sogni che il tempo ha dimenticato" suggeriscono un atto di cura e recupero, un richiamo alla capacità delle donne di prendersi cura degli altri e di mantenere viva la speranza anche in tempi difficili. Gli "occhi" che racchiudono la forza e le "parole non dette" richiamano l'attenzione su una forza interiore che non ha bisogno di essere verbalizzata per essere potente. Il paragone con "fiori tra le rocce" è particolarmente evocativo: le donne, come i fiori, trovano un modo per crescere e fiorire anche nelle condizioni più avverse. Questo simbolo di bellezza e forza che emerge dal dolore riflette una resilienza che è sia naturale che straordinaria. Il verso conclusivo, "il coraggio delle donne è il canto che non muore" incapsula l'idea di una forza eterna e indomabile. Il coraggio delle donne è presentato come una melodia perenne, un tributo alla loro capacità di resistere e prosperare nonostante le sfide. La poesia è un tributo alla forza e alla resilienza delle donne. I versi esprimono con semplicità e profondità una realtà universale.

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SENILITÀ

Dov'è il mio spirto guerriero che fecondo mi
adduceva a folli gesta ad aporetiche battaglie,

il tempo despota esige il suo tributo privandomi
delle velleità dei propositi della mia giovenca età

svuotandomi di pensieri riflessioni che inducono
nell'alma mia un senso di tristezza di abbandono
percorrendo il viatico della senilità.

di Gianni Venafro di Napoli

Recensione

La poesia esplora con intensità e profondità il tema del passaggio del tempo e del declino dell'età. Attraverso un linguaggio ricco e immagini evocative, l’autore riesce a trasmettere il senso di perdita e riflessione che accompagna l'avanzare degli anni. I versi iniziano con una domanda retorica che mette subito in evidenza la nostalgia e la malinconia per un passato pieno di vitalità e coraggio. Lo "spirto guerriero" rappresenta l'energia giovanile e le ambizioni che un tempo guidavano l'autore verso "folli gesta" e "aporetiche battaglie". Questi termini sottolineano la passione e la complessità delle esperienze giovanili, piene di contraddizioni e sfide. Il tempo è descritto come un "despota" che esige il suo tributo, una personificazione potente che mette in luce l'inevitabilità del suo passaggio e l'impatto devastante che ha sulle aspirazioni giovanili. Questo tempo tirannico priva l'autore delle "velleità" e dei "propositi" della sua "giovenca età", un'immagine che suggerisce la freschezza e la vitalità perdute. La poesia di Gianni Venafro continua con una descrizione del processo di svuotamento interiore, in cui i pensieri e le riflessioni si riducono, inducendo un "senso di tristezza" e "abbandono". Questo senso di vuoto e desolazione è enfatizzato dal percorso verso la "senilità", visto come un viatico inevitabile e malinconico. La struttura e il lessico della poesia contribuiscono a creare un'atmosfera di solennità e gravità, riflettendo il peso emotivo del tema trattato. Parole come "alma", "despota", e "viatico", aggiungono un tono classico alla riflessione personale sull'invecchiamento.

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GIORNO

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Un giorno passa veloce,
le ore lievi come le farfalle
la notte lunga di ciglia.
Il giorno passa libero dai sogni
privo di dolore
puro di calore.
La vita è un momento
di ore tranquille,
di silenzio di sogni.
Un giorno lieve di passi contati,
lieve di risa contenute,
umido di mani e di lacrime di acqua.

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di Anita Lassandro di Marina di Ginosa (TA)

Recensione

È un'opera delicata e riflessiva che cattura la fugacità e la quiete di una giornata. Con un linguaggio semplice ma evocativo, l’autrice riesce a trasmettere un senso di pace e introspezione attraverso immagini suggestive. Il componimento inizia con la constatazione che "Un giorno passa veloce" stabilendo immediatamente il tema della transitorietà del tempo. Le "ore lievi come le farfalle" richiamano alla mente l'immagine della leggerezza e della bellezza effimera, sottolineando la natura fugace delle ore diurne. La "notte lunga di ciglia" suggerisce un momento di riposo e sogno, un intervallo sereno che contrasta con la velocità del giorno. Anita Lassandro descrive il giorno come "libero dai sogni, privo di dolore, puro di calore." Questi versi suggeriscono un senso di libertà e serenità, dipingendo il giorno come un periodo di purezza e assenza di sofferenza. La vita stessa viene vista come "un momento di ore tranquille, di silenzio di sogni," una riflessione sulla tranquillità e la pace che possono essere trovate nel flusso quotidiano del tempo. Il giorno viene ulteriormente descritto come "lieve di passi contati, lieve di risa contenute, umido di mani e di lacrime di acqua." Questi versi aggiungono un tocco di malinconia e umanità, suggerendo che anche nei momenti di serenità, le emozioni profonde e genuine sono sempre presenti. La poesia è un omaggio alla bellezza sottile e alla pace di una giornata vissuta con consapevolezza.

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