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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Vuoto" di Gigliola Ferrari

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web del giornale Buonasera.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Taranto Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di martedì 27 agosto 2024, è:

    VUOTO

    di Gigliola Ferrari di Calci (PI)

    Piccoli orizzonti
    di nuova vita
    spalancano
    il tuo cuore.
    Lenti ma
    inesorabili
    passano i giorni
    che mi allontanano
    dalla tua presenza.

       

    Recensione

    Il testo si articola attorno al tema della perdita, un vuoto interiore che si manifesta attraverso immagini delicate e minimali. L'autrice, con grande sensibilità, riesce a rendere palpabile l'esperienza del distacco e della separazione, facendo emergere un'emozione che cresce e si intensifica verso la fine del componimento.


    I "piccoli orizzonti" che si aprono all'inizio della poesia rappresentano nuove possibilità, spazi di vita che si dispiegano davanti al cuore. Tuttavia, queste nuove prospettive non portano con sé una sensazione di sollievo, ma piuttosto un'acuta consapevolezza del tempo che passa, scandito da giorni "lenti ma inesorabili". Il contrasto tra la lentezza e l'inesorabilità dei giorni sottolinea un paradosso emotivo: il tempo sembra scorrere lentamente, quasi a rallentare il dolore, ma è proprio questa lentezza che amplifica la sofferenza, rendendo il distacco ancora più doloroso.


    Il cuore, spalancato a queste nuove esperienze, si trova a fare i conti con una presenza che si fa sempre più rarefatta. Il verbo "spalancano" richiama un'apertura che, sebbene apparentemente positiva, introduce un elemento di vulnerabilità. Il cuore si apre, ma ciò che entra è il peso dell'assenza, che si fa sempre più pressante con il passare dei giorni.


    L'allontanamento descritto da Gigliola Ferrari non è solo fisico, ma anche emotivo. La "tua presenza" diventa un ricordo sempre più lontano, un'assenza che si sedimenta lentamente, lasciando spazio a quel vuoto che dà titolo alla poesia. La progressiva distanza è resa in maniera magistrale attraverso l'uso del ritmo e della ripetizione, che infondono al testo una cadenza quasi ipnotica, riflettendo la ripetitività e l'inevitabilità del tempo che passa.


    L’autrice dimostra una notevole capacità di sintesi, racchiudendo in pochi versi un universo di emozioni complesse. Il vuoto non è semplicemente l'assenza dell'altro, ma diventa un'esperienza totalizzante, che permea ogni aspetto dell'esistenza. La poesia, con la sua struttura essenziale, riesce a catturare l'essenza della malinconia, offrendo al lettore uno spaccato di vita interiore denso e carico di significato.

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