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CONTROVERSO
22 Agosto 2024 - 07:00
"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.
Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web del giornale Buonasera.it e sui canali social della testata, dovrà:
Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica.
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La Poesia del Giorno, di giovedì 22 agosto 2024, è:
SOLO
di Giordano Taino di Remedello Sotto (BS)
La voce mia rimbomba
tra le pareti delle stanze vuote,
solo il riverbero della mia eco
a farmi compagnia.
Appeso alla parete
un elegante orologio
dal freddo ticchettio,
a ricordarmi che il tempo scorre
anche se tutto sembra fermo, inanimato.
Nessuna avversa discussione
nessun contrasto,
tutto fila liscio
come l'olio;
è su questa coltre di viscida realtà
che scivola la solitudine,
rischiando di sbattere
contro le pareti dell'anima,
impalpabili muri
ove l'acciaio
al qual paragone
è malleabile come pongo.
Indorala pure quanto vuoi
ma come la metti
come la giri
la solitudine
è sempre meglio
passarla in compagnia.
♦◊♦ ♦◊♦ ♦◊♦ ♦◊♦
Recensione
La poesia cattura con precisione il sentimento della solitudine, tratteggiando un quadro di desolazione interiore. Il poeta utilizza immagini potenti e concrete, come le "stanze vuote" e il "freddo ticchettio" dell'orologio, per trasmettere un senso di immobilità e isolamento. La voce dell'io lirico rimbalza contro le pareti, simbolo di un dialogo che non trova risposta, un'eco che diventa l'unica compagnia in un ambiente deserto e privo di vita.
Giordano Taino riesce a rendere tangibile il peso del tempo che scorre, nonostante l'apparente immobilità del mondo circostante. L'orologio sulla parete diventa un monito costante, un promemoria che il tempo avanza anche quando tutto sembra fermo, accentuando il contrasto tra la staticità esterna e il tumulto interno. La poesia esplora la natura della solitudine, descrivendola come una "coltre di viscida realtà" su cui si scivola, rischiando di urtare contro le "pareti dell'anima," muri intangibili ma incredibilmente resistenti.
L’autore non lascia spazio a illusioni: per quanto si cerchi di abbellire o mascherare la solitudine, essa rimane una condizione difficile da sopportare. Il poeta chiude con una riflessione amara e realista, sottolineando come, per quanto si possa tentare di rendere la solitudine più accettabile, sia sempre preferibile affrontarla in compagnia.
La poesia, con la sua semplicità e immediatezza, trasmette un messaggio profondo e universale, rendendo palpabile la sensazione di vuoto che la solitudine porta con sé.
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Testata: Buonasera
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