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CONTROVERSO
20 Agosto 2024 - 07:00
"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.
Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web del giornale Buonasera.it e sui canali social della testata, dovrà:
Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica.
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La Poesia del Giorno, di martedì 20 agosto 2024, è:
QUEL CHE VERRÀ, VERRÀ DA QUESTA PENA
di Nadia Buonomo di Napoli
È qui, una pena che invade e cosparge silenzio.
È qui, un tramonto che allunga ombre su noi.
È qui, insediata nel petto
come macigno che pesa il respiro.
È qui, non altrove, che si chiede,
implorando, che luce diradi
questo buio di attesa e mancanza.
Quel che verrà, verrà da questa pena.
Siedo dunque presso il mio fuoco triste,
attendo che rinasca la fiamma piena
sotto il cielo di un giorno
che il colore d’autunno diffonde
e che mi propizi
a credere, sperare, lottare
per questo amore libero
-ma in catene-
fino al giorno dei cessati sospiri,
che già visibili all’orizzonte,
invadono
di pena il mio giorno.
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Recensione
La poesia si sviluppa attorno a un sentimento di dolore e attesa, esplorando con delicatezza la sofferenza interiore e la speranza che ne deriva. Nadia Buonomo ci immerge in un’atmosfera crepuscolare, in cui il silenzio diventa un'eco profonda della pena che avvolge l'animo. Il ripetuto "È qui" introduce una serie di immagini che rendono tangibile questa sofferenza, quasi fosse un macigno incastonato nel petto, un peso che rende il respiro difficile.
La poesia si muove tra due poli: il dolore presente e l’attesa di un domani in cui questo stesso dolore possa trasformarsi in qualcosa di nuovo, magari in speranza o in lotta per un amore che sembra prigioniero, ma che cerca ancora la sua libertà. L'autunno, con i suoi colori e la sua malinconia, funge da cornice ideale per questo stato d'animo, dove l'attesa del giorno che verrà è intrisa di un desiderio profondo di rinascita.
Nell'ultimo verso, il termine "invadono" riprende l'immagine iniziale, suggerendo che il dolore non è solo qualcosa che si subisce, ma una forza attiva, che trasforma il giorno, lo permea e lo definisce. La poesia si chiude con un senso di inevitabilità: il dolore presente si proietta verso il futuro, ma con la sottile possibilità che da questa sofferenza possa emergere qualcosa di nuovo e significativo.
L’abilità della poetessa sta nel saper tratteggiare con parole semplici ma intense uno stato d’animo complesso, rendendo visibile l’invisibile e offrendo al lettore uno specchio in cui riflettersi. Il testo si fa portatore di una riflessione profonda sulla condizione umana, in cui il dolore non è fine a se stesso, ma una fase attraverso cui è possibile passare per arrivare a una nuova consapevolezza.
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Testata: Buonasera
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