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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"I calanchi solitari" di Gaetano La Manna

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web del giornale Buonasera.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Taranto Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di lunedì 19 agosto 2024, è:

    I calanchi solitari

    di Gaetano La Manna di Trebisacce (CS)

    II vento
    col suo violento soffio
    si insinua
    tra le canne d'organo
    di argilla e arenaria.
    nei monumentali calanchi.
    guardiani delle nostre fiumare.
    Un antico suono si leva
    e pare udire
    l'allegro canto
    dei contadini nelle aie
    d'estate,
    veloce raggiunge la campagna
    olezzosa di pioche e gialle ginestre.
    errante e solitario
    ascolti ammirato
    e sollevi il tuo spirito.

       

    Recensione

    È una poesia che immerge il lettore in un paesaggio naturale dominato da forze ancestrali e da un'atmosfera di solitudine maestosa. Il vento, descritto con una potenza quasi primordiale, diventa il protagonista della scena, insinuandosi tra le formazioni geologiche dei calanchi come un musicista che suona un'antica melodia.


    Gaetano La Manna utilizza un linguaggio essenziale ma profondamente suggestivo, capace di creare immagini vivide e potenti. Le "canne d'organo di argilla e arenaria" non sono solo un elemento del paesaggio, ma si trasformano in un simbolo di memoria e di continuità tra il passato e il presente. Il suono che ne scaturisce è descritto come una eco lontana, che richiama alla mente il canto gioioso dei contadini, suggerendo un legame indissolubile tra l'uomo e la terra.


    L'uso del dialetto nel verso "olezzosa di pioche e gialle ginestre" rafforza il legame tra la poesia e il territorio, evocando l'autenticità e l'identità locale. La parola "pioche" che in dialetto indica il pino d'Aleppo, richiama non solo la flora tipica, ma anche le radici culturali di chi vive e conosce intimamente quel paesaggio. Questo dettaglio aggiunge una dimensione affettiva e personale al testo, rendendolo ancora più evocativo.


    La poesia si sviluppa attraverso un crescendo emotivo che culmina nella figura del poeta errante e solitario, che ascolta e ammira, in un atto di contemplazione che trascende la semplice osservazione. Il "sollevare lo spirito" rappresenta un'esperienza quasi mistica, un momento di elevazione interiore che solo la natura, con la sua bellezza e la sua forza, può offrire.


    "I calanchi solitari" è un'opera che esprime con forza e delicatezza al contempo il rapporto tra uomo e natura, tra passato e presente, in un equilibrio armonioso che invita alla riflessione e all'introspezione.

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