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CONTROVERSO

Poesia del Giorno

"Basterebbe" di Paola Fazzini

Poesia del Giorno

"Poesia del Giorno" è un'estensione della rubrica settimanale "controVerso" dedicata alla poesia. Nasce per dare spazio alla vostra fantasia e ai vostri versi ispirati dalla quotidianità o dai vostri stati d'animo. Si è quindi deciso di pubblicare, in questo appuntamento giornaliero, le più belle poesie che vorrete inviare.

Chi fosse interessato a vedere un proprio componimento poetico pubblicato nella apposita sezione sul sito web del giornale Buonasera.it e sui canali social della testata, dovrà:

  1. Seguire le pagine dei profili social di Taranto Buonasera: su Facebook e Instagram;
  2. Inviare una mail a controverso2019@gmail.com con il proprio nome, cognome, luogo di residenza e dichiarando nel testo della mail la paternità dell'opera. La poesia non dovrà superare i 30 versi.

Ogni giorno alle ore 9.00 una poesia, tra quelle più significative, sarà scelta, pubblicata e recensita, esclusivamente online, in questa rubrica. 

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La Poesia del Giorno, di venerdì 9 agosto 2024, è:

    BASTEREBBE

    di Paola Fazzini di Primaluna (LC)

    Basterebbe
    una quotidiana camminata
    nel bosco
    un riposo senza fretta tra gli alberi folti
    sentire la loro presenza e protezione
    a sentirmi piccola e grande,
    l’accoglienza
    senza richiesta
    sentire la purezza del silenzio
    far fluire
    gli inediti del cuore
    i pastrocchi della mente.
    Basterebbe lo stare
    della natura
    a non chiedere più nulla:
    è già tutto lì.
    Perdere la paura.

       

    Recensione

    Attraverso una descrizione delicata e intima, la poetessa ci invita a riflettere sulla possibilità di trovare pace e serenità nel contatto con l’ambiente naturale. La poesia si apre con un invito alla quotidianità, rappresentata da una "camminata nel bosco". Questo atto semplice, ripetuto giorno dopo giorno, diventa un mezzo per entrare in sintonia con la natura, per trovare un rifugio e una protezione tra gli "alberi folti". Il bosco, con la sua presenza silenziosa e rassicurante, è simbolo di un luogo in cui l’essere umano può ritrovare se stesso, sentendosi in una dimensione "piccola" o "grande". Questa dicotomia esprime un senso di umiltà e di appartenenza: da una parte, l’uomo è insignificante di fronte alla maestosità della natura; dall’altra, è parte integrante di essa e ne trae forza.


    L’accoglienza che la natura offre è "senza richiesta", un dono che non esige nulla in cambio. In questo contesto, la purezza del silenzio permette di liberare il cuore dai pensieri e dalla confusione mentale. Il silenzio diventa così uno spazio sacro in cui possono fluire "gli inediti del cuore" e "i pastrocchi della mente", due espressioni che evocano rispettivamente le emozioni autentiche e i pensieri caotici che spesso affollano la mente.


    La poesia culmina con un’affermazione di sufficienza: "Basterebbe lo stare della natura a non chiedere più nulla: è già tutto lì." Questo verso racchiude l’idea che la natura, con la sua presenza immutabile e costante, ha già tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Non è necessario cercare altrove, perché tutto ciò che serve per il benessere interiore è già presente, nascosto tra le foglie, gli alberi, e il silenzio del bosco.


    Il verso finale, "Perdere la paura", chiude la poesia con una nota di liberazione. Il contatto con la natura diventa il mezzo per superare le paure, per abbandonare le ansie che affliggono la vita quotidiana. In questo senso, la poesia di Paola Fazzini non è solo una celebrazione della natura, ma anche un invito a ritrovare la pace interiore attraverso una connessione profonda e sincera con l'ambiente naturale.

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