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Verso il voto

Foto a testa in giù, Romito: «Inaccettabile il silenzio degli altri candidati»

Il candidato Sindaco di Bari del centrodestra ha invocato lo stop alla violenza sui social

L'incontro con Fabio Romito

L'incontro con Fabio Romito

BARI - «Quello che è accaduto è molto grave e va stigmatizzato: non si possono impiccare neanche virtualmente, ragazzi di 16 e 18 anni».

Lo ha dichiarato in conferenza stampa il candidato sindaco di centrodestra Fabio Romito.

«Sotto il solito post violento - in questo caso anche criminale, di un utente il cui profilo non  sappiamo se sia o no un fake- che ricorda l’impiccagione di piazzale Loreto, si augura la stessa fine a me e ad alcuni ragazzi che partecipavano all’inaugurazione del mio comitato: questo non può essere tollerato!».

«La violenza sui social network - prosegue Romito - è una piaga del nostro tempo: ho trentasei anni e sono più sintonizzato su questi problemi, e per questo ho il dovere e la responsabilità di essere accanto ai giovani, e ai candidati che lo sono per la prima volta che vengono oltraggiati per le loro idee. Questo accade quando si vuole avvelenare la campagna elettorale, agitando pericoli relativi a 80 anni fa.

Voglio utilizzare il palcoscenico della campagna elettorale anche come momento pedagogico -  ha aggiunto Romito, che in conferenza stampa con l’avvocato Francesco Colonna Venisti e i giovani rappresentanti di Lega, FdI e Forza Italia ha mostrato un'altra foto, con il nome e il cognome di un altro giovane raffigurato a testa i giù -. E’ inaccettabile, come inaccettabile è il silenzio degli altri candidati, che continuano ad evocare fantasmi del passato. Io rivolgo l’invito a tutti i cittadini baresi, a chi la pensa come noi e a chi no, a denunciare: noi saremo al loro fianco assistendoli legalmente e i risarcimenti andranno alle associazioni che si occupano di cyberbullismo».

«I reati- ha chiarito l’avvocato Francesco Colonna Venisti-sono quello di diffamazione a mezzo stampa, ma potrebbe essere possibile collegare questi fatti alla legge elettorale, e se così fosse, non avrebbero il beneficio della sospensione della pena».  

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