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Giorgia Meloni
06 Settembre 2024 - 11:14
Di donne brave ce ne sono. Ne ho incontrate ed apprezzate tante...
Hanno una marcia in più del “sesso debole", quello maschile.
Si dice che la politica sia lo specchio del Paese che ha la presunzione di rappresentare. E’ vero solo in parte. Emerge quando i “globuli rossi” non riescono a prevalere su quelli bianchi. Allora si determina una metastasi che mina il corpo sano del Paese.
Non mi sono mai arreso alla mediocrità quanto all’ipocrisia perbenista. Le considero anch’esse un male purtroppo diffuso. Ognuno mostra d’indignarsi per i comportamenti dell’altro ignorando i propri.
La scelta dei collaboratori e sempre e ad ogni livello un passaggio critico quanto fondamentale nella gestione pubblica, ma anche privata.
Il Ministro, l’Assessore e chiunque svolga un ruolo di gestione della cosa pubblica va inteso come collaboratore e, anche in questo caso, vale un principio di merito, di qualità, di competenza nella “gestione del potere”.
Si dice che a gestirlo siano prevalentemente gli uomini e che pertanto siano i maggiori responsabili delle scelte.
Per invertire questa prevalenza si è voluto adottare il metodo delle “quote rosa”. Quante volte per assolvere questo obbligo si è riusciti a far prevalere il merito? Chiunque si è cimentato con questa prassi sa di cosa scrivo. Spesso e per varie ragioni, che pietosamente sorvolo, a prevalere è l’inadeguatezza del profilo rispetto al ruolo e, sia chiaro, non solo per le donne.
Anche in questo caso l’attenzione si concentra su compensi, guadagni e costi che Stato e Istituzioni sopportano. Un vero e proprio “assalto alla diligenza” su cui tutti vorrebbero salire.
Le proposte/promesse elettorali che si consumano in questo ambito sono innumerevoli, quanto pressanti e ingiustificate sono le richieste.
Ma è sempre il potere esercitato, spesso senza confini e misura, a portarne la responsabilità, soprattutto quando in maniera subdola si manifesta in “proposta indecente”. Ma è altrettanto vero che l’indecenza a volte viene offerta...
Ognuno ha il diritto di scegliere i propri collaboratori in relazione alle funzioni che devono svolgere, ed è giusto che agli stessi sia corrisposto un compenso. La formula del “titolo non oneroso” spesso nasconde “magagne” ed altri interessi. Ma spesso può rappresentare una forma di sfruttamento: ti offro una opportunità, ma nessun compenso...
Portarseli al seguito o affianco, in eventi pubblici, di fatto, li pone nella condizione di esercitare un ruolo, poco importa da chi e come sia retribuito e da chi siano coperte le spese.
Il solo fatto che Giuliano San Gennaro, ( così lo ha chiamato ieri Sallusti, con un lapsus freudiano riferito al miracolato), non se ne sia ancora reso conto, comporta le sue dimissioni per inadeguatezza nel ruolo affidatogli. Lui avrebbe voluto farlo ma Giorgia lo ha fermato. E’ opportuno ricordare che, secondo l'art. 92 della Costituzione i ministri sono nominati con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri. Chi ha fatto il miracolo della sua nomina, ora deve prendere atto che i fatti l’hanno clamorosamente smentita, conseguentemente procedere alla sua rimozione.
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