I quotidiani e la televisione ci hanno dato l’immagine di Papa Francesco che, solo, un po’ claudicante, andava per una Roma deserta; in lontananza pochi uomini di scorta.Quo vadis? Egli va, andava, pellegrino apostolico, verso alcune chiese, o meglio templi del Signore.A pregare da umile e sacro Sacerdote quella immagine della Madonna e quel Cristo piagato e morente sulla Croce, su quel crudo calvario per redimere dal male commesso dagli uomini; e in questa attuale, triste circostanza, per proteggere gli stessi uomini dalla virulenza del morbo come un tempo protesse loro dalla pestilenza mortifera.L’immagine del Pontefice, solo, in una Roma senza vita a me ha dato, ripeto, la visione come di un Gesù che avesse sulle spalle un’ideale Croce e, la portasse, con passo malfermo, verso una meta che non era il Golgota ma altra visibile meta di Dio; in un colloquio spirituale tra la terra e il cielo divinizzato.Anche questa una Croce invisibile ma sofferta di umanità ferita, ma non ancora perduta.Essere cristiani, cattolici è facile a dirsi, è difficile per molti ad esserlo.E’ come avere due Croci; quella visibile e l’altra non visibile che, già ai tempi di Agostino, era la nostra coscienza.Che non è apparenza delle cose, ma sostanza di esse.Nei tempi segnati da violenze, malattie, epidemie molti di noi, allora, si rivolgono al cielo poiché sentono la terra che frana ai loro piedi. Ed è allora che torna in molti di noi quella Croce invisibile che ci fa ricordare che spesso abbiamo ignorato alcune pagine del Vangelo e l’ingordigia dei pochi ha generato la miseria dei molti.Alla guerra delle armi è subentrata quella del denaro e del sesso irrazionale e volgare e l’uomo, per molti aspetti, ha perduto l’essenza di essere Uomo.Il Pontefice che va, solo, per le deserte vie di Roma non è solo il vicario di Cristo; per me quella immagine ha dato il segno e il significato di un’intera umanità smarrita, ed oggi impaurita, dall’incombente malattia mortifera.Ed Egli va, solo, a pregare per tutti i peccati del mondo con la Croce che non si vede sulle spalle ma quella Croce è forza d’amore, nella fratellanza dei popoli.Quo vadis?, redeo Romam!
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