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La candidatura di Michele Laforgi
15 Dicembre 2023 - 10:04
Per noi di Mezzogiorno Federato, quella di Michele Laforgia è la candidatura giusta. La condividiamo e la sosterremo, sottraendoci al “gioco delle coppie”, dei tradimenti e delle vendette che in queste ore si stanno consumando, in Puglia e in terra di Bari. Abbiamo scelto di non farci condizionare dalle opzioni ideologizzate e da interessi di parte. Di privilegiare il progetto, la visione, la capacità d’interpretare i bisogni, le vocazioni. Insomma di fare quello che la Politica dovrebbe fare e che la politica mercantile (lo scambio delle convenienze per assecondare le ambizioni personali) spesso non fa, allontanandosi dalla gente.
“Non possiamo continuare a fare i portatori d’acqua, pronti a mettere da parte critiche e proteste quando si tratta di salvare la nave dalla deriva“. Era il 9 ottobre del 2020 quando Michele Laforgia da presidente dell’associazione “La Giusta Causa” in una assemblea, tenutasi al Kismet di Bari, ruppe gli indugi tracciando la linea di confine tra il voto regionale e quello che sarebbe stato il suo impegno politico: “Non ci uniremo ai questuanti se non per rivendicare, ancora una volta, il primato delle idee e di chi le rappresenta coerentemente”. Nelle urne regionali, il centro sinistra era riuscito a raccogliere 871 mila voti contro i 725 mila del centro destra, riconfermando alla guida di via Capruzzi Michele Emiliano su Raffaele Fitto. Delle quindici liste che la “coalizione Emiliano” aveva messo insieme, solo tre superarono lo sbarramento del 4%. Tutte le altre portarono acqua al mulino del Presidente: tutti per uno, uno per tutti. La sinistra, sparpagliata come sempre, con nessuno...”Non si tratta di ricostruire un campo largo, bensì di costruirlo“. Il messaggio, era una sfida nei confronti di Emiliano e prese corpo in quell’occasione.
Con un’amara, quanto esplicita, constatazione volle rivolgersi alle associazioni, i movimenti, le liste civiche, voti che hanno pesato il doppio, colmando la distanza che separava, nei sondaggi, il centrodestra apparentemente unito, da un centrosinistra diviso e senz’anima. Risorse determinanti ma utilizzate cinicamente come “camerieri stagionali”, da riconvocare alle prossime scadenze elettorali...
Se si vuole ritrovare la rotta ci vuole altro: costruire una nuova comunità tra persone libere, lontani dalle sirene delle campagne elettorali e dal richiamo della foresta del “voto utile”. È tempo di trasformare il comune sentire in agire comune!
Esiste un alternativa al cinico quanto dannoso “metodo a consumo di Emiliano” che in questi anni ha imperversato in Puglia. La sua è stata una politica politicante, praticata con percorsi di aggregazioni acritiche, per realizzare una rete di portatori di interessi senza una visione, perseguendo il fragile consenso, costruito con strumenti di potere clientelare. Il metodo che ha favorito la crescita dell’antipolitica a discapito della formazione di una nuova classe dirigente adeguata al compito richiesto.
Con Michele Laforgia si potrebbe rendere credibile una proposta politica e un metodo di governabilità democratica in linea di con le esigenze di una Regione del Mezzogiorno, la Puglia, dalle molteplici potenzialità inespresse.
A Mezzogiorno Federato interessano i cittadini, ai quali ci proponiamo, con una visione sistemica e progettuale, funzionale agli interessi e le vocazioni territoriali di un Mezzogiorno protagonista dell’Italia Mediterranea, attore, insieme alle altre Macroregioni, di un diverso sistema di governo delle pianificazioni e delle strategie. Bari e la Puglia sono Comunità fondamentali di questa nuova visione geopolitica ed economica del Mediterraneo. Una miope lettura del governo di una grande città del Sud non può mortificare una legittima ambizione.
Non possiamo consentire che la miopia espressa ai tavolini delle convenienze e delle ambizioni personali prevalga sugli interessi delle Comunità attraverso i tatticismi strumentali sulla scelta del candidato che dovrà raccogliere l’eredità, in termini di consenso popolare, espressa in questi anni da Antonio De Caro.
Lo strumento delle primarie, alternativamente proposto e ignorato dal Pd, secondo convenienza, assume il senso della furbizia pensata e giustificata come espressione democratica della volontà popolare. La coalizione che ha governato per decenni si è dispersa. Scegliere la candidatura prescindendo dai contenuti e dalla visione sarebbe insensato e pericoloso. Anche su questo condividiamo la franchezza con cui si è espresso Michele Laforgia considerandole “manipolabili”.
L’esito delle amministrative di Bari è quindi tutt’altro che scontato e anticipa quello regionale fortemente ambito dal centrodestra che spera in un vento favorevole, anche se al momento non si intravede una candidatura condivisa, in grado di compattare a livello locale la coalizione che guida il Paese. Ma come avvenuto recentemente per Brindisi, e possibile che l’opportunità sia colta con una sintesi favorita da un orientamento nazionale, nel quale Raffaele Fitto vorrà spendere la sua autorevolezza per giocare una rivincita rispetto al passato.
Emiliano non ha mai celato il suo auspicio per un terzo mandato. Tant’è che ha volutamente dirottato le attese di Antonio De Caro verso le europee, continuando a coltivare il rapporto con il M5s, in sintonia con la scelta compiuta da Elly Scelein. Alle europee si corre con il proporzionale, ma il sistema elettorale regionale lo costringe a “blindarsi” con i pentastellati. Su questo è evidente che in queste ore si sta consumando una cinica trattativa. Bari non sarà Parigi “ma val bene una messa”… e per Bari si può fare qualche sacrificio, magari consumando una vendetta su Taranto, scaricando chi ha preso le distanze da lui e cedendo il passo alle pretese degli amici di Giuseppe Conte. Quanto questi “court intrigues” siano lontani dal bene comune e dagli interessi delle nostre Comunità è incontestabile…
Il civismo che accompagna Michele Laforgia è la migliore risposta ad una politica logora quanto arrogante. Per questo abbiamo scelto di stare con lui sostenendolo.
MEZZOGIORNO FEDERATO
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