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La parola alla flora

L'Erica calluna, la pianta eterna

Piccola acidofila autunnale dai fiori immortali

Erica calluna

Erica calluna

In autunno ci sono molte splendide piante che ci regalano bellezza e colore. L’Erica calluna, è proprio uno dei principali simboli dell’Autunno. Si tratta di un piccolo arbusto acidofilo, con foglie aghiformi. In questa stagione infatti l’intera lunghezza dei suoi rami viene ricoperta di piccoli fiorellini bianchi, rosa o porpora, creando un bellissimo effetto cromatico, davvero accattivante. Per coltivarla ti basterà tenere a mente alcuni consigli pratici. Si tratta di una pianta da coltivare all’esterno in zone ombreggiate, poiché teme il sole diretto.

Il nostro autunno mediterraneo è spesso molto soleggiato e caldo, quindi presta attenzione alla posizione di questa bella piantina per non rischiare di rovinarla. Puoi coltivarla sia in piena terra che in vaso, e quest’ultima soluzione può aiutarti se hai un giardino troppo assolato in questa fase di transizione tra una stagione e l’altra. Per ripararla da temperature troppo elevate assicurati che sia posizionata ad esempio all’ombra di piante più grandi, siepi oppure alberi. Assicurati anche che sia in una posizione dove è presente una buona circolazione d’aria, evitando magari verande o angoli con pareti troppo alte. Se la coltivi in aiuola può aiutarti pacciamare il terreno con materiali come corteccia di pino o argilla espansa agricola. Fai attenzione a non utilizzare l’argilla edile, anche se spesso consigliata dai non addetti ai lavori: questo tipo di argilla, oltre a presentare molta polvere al suo interno, potrebbe contenere degli elementi dannosi per l’equilibrio microbiotico del terreno, danneggiando le tue piante.

L’argilla che trovi nei centri di giardinaggio è sempre con ph controllato e sicura per ogni coltivazione. Per l’erica ti servirà un terreno a ph acido, quindi specifico per questo genere di piante. Anche questo puoi trovarlo facilmente qui da Casanatura vivaio nel reparto terricci, in comodi sacchetti da 20 o 45 litri. Si tratta del terriccio utilizzato per coltivare tutte le piante acidofile, come ad esempio Gardenia, Ortensia, Camelia o Azalea. Si tratta di una pianta che non richiede apporti idrici troppo importanti, perciò assicurati sempre che il terriccio sia per lo più asciutto prima di bagnare nuovamente. Tuttavia considera che gli esemplari coltivati in vaso avranno bisogno di una maggiore quantità di acqua rispetto a quelli in aiuola. Le radici dell’erica, infatti, creano in reticolo molto sottile e fitto all’interno del terreno, funzionando come una piccola spugna, ed utilizzando al massimo le risorse idriche disponibili. Nel vaso la sua stessa misura limita il funzionamento ottimale di questo sistema naturale, e questo spiega perché sarà necessario intervenire più spesso con le irrigazioni. In ogni caso evita sempre i ristagni, molto dannosi.

Come ti consigliamo spesso in questa rubrica, valuta sempre attentamente la misura del vaso quando devi effettuare il trapianto. Un vaso troppo grande rispetto alle dimensioni della pianta rallenterà la sua crescita e potrebbe comportare maggiori rischi di eccessi idrici. Infatti ci sarà in proporzione troppo terriccio rispetto alle radici, e quindi una grande quantità di acqua, aggiunta con l’annaffiatura, resterà “ferma” nel terreno, rischiando di soffocare le giovani radici della tua pianta. Scegli quindi un vaso di una o al massimo due taglie superiori a quella attuale, ed effettua il rinvaso con delicatezza, utilizzando guanti ed attrezzature pulite ed affilate. Per la concimazione dell’erica, come nel caso del terriccio, devi utilizzare un concime specifico per piante acidofile. Come nel caso del terriccio anche il concime viene attentamente formulato per rispondere alle esigenze nutritive di questo gruppo di piante. Se coltivi l’erica in vaso ti consigliamo di utilizzare un concime liquido, da diluire nell’acqua dell’annaffiatura ogni 15 giorni circa. Il formulato liquido ha i nutrienti subito disponibili per le radici della tua pianta, ed è per questo che è preferibile quando coltivi in vaso. Se invece stai coltivando l’erica in aiuola, puoi sempre utilizzare il liquido, ma probabilmente sarà più pratico per te utilizzare dei formulati in granelli o microscaglie, come ad esempio il biologico sfarinato di lupini.

Questi formulati, infatti, sciogliendosi poco alla volta, andranno non solo a nutrire la pianta, ma anche a mantenere il giusto ph del terreno. Un’ultima chicca: l’erica viene chiamata anche “pianta eterna”, grazie alla sua capacità di disidratarsi e mantenere attaccati ai rami le foglie ed i fiori anche quando ormai non è più vitale. Non è meravigliosa? È un’ottima idea regalo, soprattutto se abbinata ad un vaso decorativo, per regalare un tocco di colore nella stagione autunnale! Potrebbe fare al caso tuo, ad esempio, per la Festa dei Nonni, che sarà lunedì 2 ottobre. Non dimenticarti di portare un dolce pensiero a chi ti ama e merita un festeggiamento speciale!

Mattia Malcore
Dottore in Scienze e Tecnologie Agrarie
Titolare di Casanatura vivaio, Taranto

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