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Il fatto
12 Novembre 2025 - 11:16
TARANTO - Dalla città dei due mari all’Estremo Oriente, Casa Papanice continua a far parlare di sé e a portare il nome di Taranto nel panorama culturale internazionale. Dopo il successo ottenuto a Pechino, il volume di Edmondo Papanice, dedicato alla celebre residenza progettata dall’architetto Paolo Portoghesi, ha conquistato anche il pubblico di Ulaanbaatar e Seoul, dove le nuove tappe del tour si sono svolte il 1° e il 5 novembre, registrando grande partecipazione e interesse.
L’iniziativa, promossa dagli Istituti Italiani di Cultura di Pechino e Seoul, in collaborazione con le Ambasciate d’Italia in Mongolia e Corea del Sud e con il sostegno dell’associazione tarantina HALP, ha confermato il valore di Casa Papanice come icona dell’architettura italiana contemporanea e simbolo del legame tra tradizione e modernità.
A Ulaanbaatar, presso l’Aurug Place Event Hall, il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Pechino, Federico Antonelli, ha descritto la dimora come “un ponte ideale tra Borromini, Portoghesi e i maestri italiani di oggi”, sottolineandone il ruolo di continuità tra il barocco e il linguaggio architettonico contemporaneo. All’incontro hanno preso parte anche l’ambasciatrice d’Italia in Mongolia, Giovanna Piccarreta, l’architetto Luciano Cosmo di IQP Italdesign e Batjav Batkhuyag, presidente onorario dell’Unione degli Architetti Mongoli.
La seconda tappa del viaggio si è svolta a Seoul, presso High Street Italia, dove l’addetta reggente dell’Istituto Italiano di Cultura, Erika Fascia, ha definito Casa Papanice “un luogo di affetti, visioni e relazioni”, elogiando il lavoro di Edmondo Papanice per la tutela e la conservazione dell’identità originaria dell’edificio. L’ambasciatrice d’Italia in Corea, Emilia Gatto, ha a sua volta evidenziato come il volume “restituisca il fascino e la complessità di una delle case italiane più studiate al mondo”.
Durante l’incontro, il professor Chun Jinyoung della Myongji University ha auspicato il riconoscimento di Casa Papanice come bene del Patrimonio dell’Umanità, mentre lo stesso Edmondo Papanice, accompagnato dal docente coreano, ha visitato un edificio ispirato all’opera romana, costruito all’interno di un parco cittadino di Seoul come omaggio architettonico alla visione di Portoghesi.
L’opera di Portoghesi, realizzata negli anni Sessanta per volontà dell’imprenditore tarantino Pasquale Papanice, padre di Edmondo, rappresenta oggi un simbolo dell’eccellenza pugliese e italiana nel mondo. A lui, il Comune di Taranto dedicò una via cittadina in segno di riconoscenza per il contributo offerto allo sviluppo economico e culturale del territorio.
Il successo del libro ha inoltre aperto la strada a un nuovo progetto audiovisivo: il manager televisivo Lucio Presta ha annunciato, lo scorso settembre, la realizzazione di un documentario dedicato a Casa Papanice e alla sua storia.
Attraverso il racconto di Edmondo Papanice e l’impegno dell’associazione HALP, Taranto continua così a essere ambasciatrice di cultura e creatività nel mondo, portando il suo patrimonio architettonico e umano dalle rive dello Ionio fino al cuore dell’Asia.
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