Il Wwf rimuove oltre 300 chili di reti fantasma dal Mar Piccolo. Le foto

TARANTO – Si conclude oggi, lunedì 20 ottobre, la seconda fase del progetto “Ghost Gear”, promosso dal WWF Italia e coordinato localmente dal Wwf Taranto, con l’obiettivo di rimuovere le reti fantasma dai fondali del Mar Piccolo. L’iniziativa ha visto la collaborazione della sezione subacquea Enjoy Your Dive, della Capitaneria di Porto, della Guardia di Finanza – Sezione Sommozzatori, di numerosi volontari e di Kyma Ambiente, incaricata del conferimento del materiale recuperato.

Le operazioni si sono svolte nelle scorse settimane nei tratti di fondale già mappati durante la prima fase di monitoraggio avviata ad aprile, quando erano stati individuati i punti critici dove giacevano reti e attrezzi da pesca abbandonati, responsabili di seri danni agli ecosistemi marini.

Durante le immersioni, i sub hanno agito nel pieno rispetto delle normative, prestando massima attenzione a non prelevare attrezzi ormai integrati nella flora e nella fauna marina, e concentrandosi invece sul materiale effettivamente pericoloso per la biodiversità. Il risultato è stato significativo: oltre 300 chili di reti e attrezzature rimosse in quattro operazioni, tutte eseguite manualmente.

“Il progetto Ghost Gear non rappresenta una soluzione definitiva, ma uno strumento concreto per sensibilizzare la comunità e gli operatori del mare”, ha spiegato Giovanni De Vincentiis, presidente del WWF Taranto. “È fondamentale che chi lavora quotidianamente in mare, dai pescatori ai mitilicoltori, si senta parte attiva nella salvaguardia dell’ambiente, che è la loro fonte di vita e di lavoro.”

Con questa nuova fase, il Wwf Taranto conferma il proprio impegno nel contrasto all’inquinamento marino e nella promozione di comportamenti sostenibili, rafforzando la rete di collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini per la tutela del Mar Piccolo, un patrimonio naturale di straordinario valore per la città.