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Lecce

Ospedale Vito Fazzi, ispezione amara: chirurgia vascolare ferma, pronto soccorso al collasso

Il consigliere Paolo Pagliaro denuncia criticità gravi al Dea di Lecce: reparto ancora inattivo, taglio dei posti letto, attese infinite in Pronto soccorso e carenze strutturali

LECCE - È un bilancio tutt’altro che positivo quello tracciato dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia Domani, al termine dell’ispezione effettuata presso il Dea dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce (il Dipartimento di Emergenza e Accettazione). L’unico spiraglio favorevole arriva dalla camera iperbarica, attiva da un mese dopo sei anni di fermo, ma ancora non pienamente operativa. Per il resto, il quadro emerso è segnato da ritardi, disservizi e strutture incomplete.

Particolarmente grave, secondo Pagliaro, lo stallo in cui versa il reparto di Chirurgia vascolare, annunciato più volte ma mai avviato concretamente. «A maggio, in Commissione Sanità, il dottor Enrico Maria Marone, da poco nominato responsabile, aveva rassicurato sui tempi rapidi per la piena attivazione del reparto, atteso da oltre 20 anni a Lecce, unico capoluogo pugliese a non disporre di questa struttura salvavita. Ci fu detto che a giugno sarebbero arrivati due nuovi medici e un terzo a settembre. Oggi, invece, tutto è desolatamente fermo».

A peggiorare la situazione, la riduzione dei posti letto da 12 a 10, di cui soltanto 2 attualmente attivi. Pagliaro definisce questo taglio «inaccettabile», ribadendo la necessità di garantire la piena operatività dell’intero reparto, fondamentale per trattare patologie tempo-dipendenti come gli aneurismi, che richiedono interventi immediati. «Speravamo fosse finito il calvario dei pazienti costretti a trasferimenti in altre province, ma così non è. Pretendiamo risposte».

Il consigliere punta il dito anche contro le criticità croniche del Pronto soccorso: turni sovraccarichi, personale ridotto all’osso e attese che si prolungano per l’intera notte, in assenza di alternative territoriali per i codici bianchi e verdi, che continuano a intasare la struttura. «Le condizioni di attesa sono indegne: i pazienti stazionano lungo un corridoio di passaggio obbligato, in mezzo al transito di barelle e salme, senza percorsi separati. Un’organizzazione che va ripensata da zero, ottimizzando spazi e risorse umane».

Pagliaro non risparmia le critiche sul piano gestionale, pur riconoscendo l’impegno degli operatori sanitari. «Medici, infermieri e OSS svolgono un lavoro encomiabile, ma sono lasciati soli in un sistema disfunzionale. Non è più tollerabile che si continui a navigare a vista, senza interventi strutturali concreti».

Il consigliere ha annunciato che continuerà a sollecitare la Asl di Lecce e i vertici della sanità regionale, affinché si mettano in atto misure immediate per garantire servizi sanitari adeguati, riportando al centro le esigenze dei cittadini e il diritto a cure dignitose e tempestive.

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