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Taranto
16 Luglio 2025 - 06:41
TARANTO - A Taranto i cantieri per la metropolitana di superficie sono ormai una realtà visibile. Lo testimonia il cartello, comparso in questi giorni su Corso Umberto, che annuncia l’apertura del cantiere per la rete elettrica della Linea Blu, destinata a collegare il quartiere Talsano ai Tamburi. Eppure, a fronte della portata dell’opera, la comunicazione istituzionale appare ancora insufficiente. A denunciarlo è l’architetto Augusto Ressa, che da cittadino e tecnico esprime perplessità su modalità, contenuti informativi e impatti del progetto.
In un’ampia riflessione, Ressa sottolinea come per un'infrastruttura di tale importanza, anche dal punto di vista economico, non basti un semplice cartello di cantiere, tra l’altro posizionato in modo precario, legato con fil di ferro a una struttura dismessa e appoggiato a terra lungo il marciapiede, in una posizione che costringe i passanti a esporsi al traffico per leggerlo.
"Da residente e da tecnico – afferma – mi sarei aspettato qualcosa di più: una comunicazione chiara, accessibile, completa di grafici, rendering e simulazioni che illustrino in modo comprensibile ciò che verrà realizzato". La sua preoccupazione è anche legata al destino di Corso Umberto, strada storica il cui filare di lecci venne abbattuto negli anni ‘70 per fare spazio ai parcheggi. Da qui una serie di interrogativi che restano senza risposta.
Ressa si chiede, ad esempio, se l’attuale corsia preferenziale per i bus tradizionali sarà mantenuta e se i nuovi BRT – mezzi lunghi fino a 18 metri – avranno una corsia dedicata sul lato dei parcheggi. E ancora: se i parcheggi verranno eliminati, quali soluzioni alternative sono state previste? Se il marciapiede sul lato sud, oggi largo appena 1,20 metri, sarà finalmente ampliato? E se, in caso di allargamento, si intenda ripiantare gli alberi abbattuti o, al contrario, rimuovere anche gli ultimi esemplari rimasti agli incroci?
Un’altra incognita riguarda i dehors presenti sul lato sud della via: che ne sarà di queste strutture una volta realizzato il nuovo tracciato? Secondo l’architetto, questi quesiti interessano non solo Corso Umberto, ma tutte le strade del Borgo coinvolte dal progetto BRT, e andrebbero affrontati in maniera trasparente attraverso incontri pubblici esplicativi, in grado di coinvolgere direttamente la cittadinanza.
Nel suo intervento, Ressa non manca di sottolineare una criticità già evidenziata in precedenza, anche durante un recente confronto pubblico sul nuovo PUG: l’attraversamento della Città Vecchia da parte dei nuovi mezzi su gomma. Secondo quanto riferito, il progetto prevede il transito dei BRT in entrambi i sensi di marcia su via Garibaldi, un’opzione che rischierebbe di spezzare il collegamento visivo e funzionale tra l’Isola e il Mar Piccolo, compromettendo lo sviluppo di attività imprenditoriali e turistiche avviate su quel versante.
"Senza un rendering, possiamo solo immaginare cosa significhi vedere sfrecciare mezzi di 18 metri nel cuore di uno dei luoghi storicamente e paesaggisticamente più rilevanti della città", sottolinea ancora Ressa. "E possiamo solo ipotizzare le difficoltà di attraversamento di due ponti, quello girevole e quello di pietra, con le relative strettoie".
La richiesta dell’architetto è netta: rendere pubblico nel dettaglio il progetto esecutivo, promuovere momenti di confronto con i progettisti, garantire ai cittadini una piena conoscenza delle trasformazioni in atto. Solo così – conclude – sarà possibile affrontare con responsabilità i punti di forza e le inevitabili fragilità di un intervento che promette di cambiare il volto di Taranto.
Commenti all'articolo
cico9
21 Luglio 2025 - 20:38
Il progetto e il reale tracciato sono stati secretati perché alla fine il risultato finale sarà: Perdita di oltre mille posti auto Perdita di valore economico per tutte le attività commerciali Perdita di valore degli immobili soprattutto ai piani bassi. Ma c'è realmente bisogno di tali superBus? O erano meglio decine di minibus elettrici con una diffusione più capillare?
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