BISCEGLIE - Ci sono fronti silenziosi, dove la lotta non ha clamore ma morde ogni giorno. Uno di questi è nascosto tra le stanze dell’Oncoematologia Pediatrica del Policlinico di Bari, dove ogni bambino affronta la malattia con una forza che disarma, con sorrisi che sfidano il dolore. Non bastano le cure mediche: serve presenza, calore, contatto umano.
È in questi spazi sospesi che si è inserita ancora una volta la generosità del territorio biscegliese. Per il terzo anno consecutivo, il profumo del tipico Sospiro di Bisceglie ha attraversato i corridoi dell’ospedale, portando con sé un messaggio di vicinanza e affetto.
A farsi promotrice dell’iniziativa è stata APLETI ETS, associazione impegnata nel sostegno ai bambini affetti da patologie oncologiche e alle loro famiglie. Grazie all’instancabile lavoro di Giovanna Natile e alla collaborazione di Claudio Racanati, il progetto ha visto anche quest’anno l’arrivo nel reparto pediatrico di dolci tipici, frutta del territorio, giochi e sorrisi.
Fondamentale è stato il contributo dell’Associazione Pasticcerie Storiche del Sospiro di Bisceglie, guidata dal presidente Mauro La Notte, dal direttore Sergio Salerno e dal vicepresidente Pasquale Dell’Olio, che hanno confezionato una versione speciale del dolce simbolo della città. Al loro fianco, il Consorzio della Ciliegia e della Frutta Tipica di Bisceglie, rappresentato da Vincenzo Misino, ha donato albicocche locali. Novità di quest’anno, la partecipazione dell’associazione Assolocali - ViviBisceglie, con il presidente Andrea Ferrante e Angelo Di Molfetta, che hanno offerto focaccia biscegliese appena sfornata.
Tra letti e camici, si è creata così un’oasi di festa e condivisione. I bambini hanno accolto gli ospiti con entusiasmo, regalando sorrisi, strette di mano e uno sguardo che raccontava più di mille parole.
“Non è facile varcare la soglia di questi reparti – ha raccontato con emozione Sergio Salerno – ma quando un bambino ti tende la mano, capisci di essere lì per il motivo giusto. Anche solo un Sospiro donato può alleggerire una giornata difficile. E questo non può restare un gesto isolato: deve diventare un’abitudine”.
Anche Vincenzo Misino ha voluto condividere il senso profondo della giornata: “Abbiamo portato con noi i frutti della nostra terra, ma abbiamo ricevuto molto di più. Emozioni, gratitudine, forza. È stata una giornata che ha unito sapori e sentimenti”.
Commosso anche il commento di Andrea Ferrante, alla sua prima visita in un reparto pediatrico oncologico: “Temevo il silenzio e la sofferenza, ho trovato invece gioia e speranza. Quei bambini, con le loro storie e il loro coraggio, ci ricordano quanto siamo fortunati e quanto dovremmo imparare da loro”.
In un luogo dove ogni giorno si combatte per la vita, il gesto collettivo di queste realtà locali ha riportato un frammento di normalità. Un Sospiro, questa volta, non solo da assaporare, ma da custodire nel cuore.