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Bari
11 Giugno 2025 - 07:16
BARI – Sono 24.159 i contatti registrati dal 2016 al 2025 attraverso le attività del progetto regionale “La Puglia non Tratta”, con interventi mirati a liberare uomini, donne e minori dai meccanismi silenziosi e devastanti della tratta di esseri umani. Il bilancio è stato tracciato nel corso del convegno nazionale “Le nuove sfide del contrasto alla tratta”, ospitato allo Spazio Murat di Bari, dove rappresentanti istituzionali e operatori del settore si sono confrontati su strategie, risultati e prospettive.
Nel dettaglio, sono 8.780 gli uomini intercettati, di cui 70 presunti minori, 14.319 le donne (con 39 presunte minori) e 1.060 le persone trans coinvolte. Le Unità di strada e di contatto hanno condotto 1.888 interventi, di cui 1.233 in ambito di sfruttamento sessuale, 521 per sfruttamento lavorativo, 26 casi legati all’accattonaggio e 108 negli insediamenti informali. Le persone prese in carico sono 1.338, la gran parte donne (1.086), con 370 inserimenti in strutture sul territorio pugliese e 280 accolti in altre regioni. Sono 550 le persone raggiunte da interventi sanitari, legali, educativi e lavorativi.
Il progetto, finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio, è realizzato dalla Regione in collaborazione con 9 enti attuatori, tra cui cooperative e associazioni impegnate nel contrasto alla tratta e nell’accoglienza dei migranti. Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, ha sottolineato come questo lavoro abbia creato una competenza istituzionale unica: «Affrontiamo un fenomeno transnazionale che si infiltra nei flussi migratori, sfruttando povertà, guerre e disperazione. Serve altissima specializzazione. E noi la stiamo costruendo».
L’assessora Viviana Matrangola, con delega alla Cultura e Legalità, ha parlato di un crimine che offende l’umanità: «La Puglia non gira lo sguardo. Abbiamo agito con strumenti concreti, integrando accoglienza, protezione e inserimento socio-lavorativo. I numeri raccontano storie di chi è stato ridotto in schiavitù, spesso minorenni. Noi siamo qui per restituire dignità e speranza».
Nel corso dell’evento sono stati diffusi anche i dati aggiornati al 31 maggio 2025 relativi alla sesta edizione del progetto: 3.895 contatti totali, con 744 uomini (2 minori presunti), 2.575 donne (1 minore presunta) e 576 persone transessuali. Le uscite su strada sono state 385, suddivise in 185 per sfruttamento sessuale, 76 per sfruttamento lavorativo, 108 in insediamenti informali e 16 per accattonaggio. Le persone valutate come vittime di tratta sono state 198, di cui 95 accolte in strutture protette. Inoltre, sono state dedicate 149 giornate alla mappatura degli annunci online sospettati di nascondere situazioni di sfruttamento.
Nel panel dedicato ai risultati della sesta annualità, numerosi interventi hanno posto l’accento su educazione alimentare, orientamento legale, accesso ai servizi sanitari e scolastici, e sull’importanza di una presa in carico centrata sulla persona, che superi ogni logica assistenzialistica.
Vitandrea Marzano, dirigente regionale della Sezione Sicurezza del cittadino e Antimafia sociale, ha ribadito il valore strategico del progetto: «La tratta si lega a immigrazione, lavoro nero, sfruttamento. La nostra sfida è rendere strutturale una rete capace di accogliere e proteggere chi fugge dalle disuguaglianze della globalizzazione».
Nel corso della mattinata di ieri sono intervenuti anche Massimiliano Fiorentino, presidente di CROAS Puglia, che ha rilanciato il ruolo degli assistenti sociali nei servizi territoriali, e Francesca Nicodemi, consulente esperta del Dipartimento Pari Opportunità, che ha ribadito l’importanza di coinvolgere gli enti antitratta nei tavoli istituzionali, affinché gli interventi siano realmente efficaci.
Spazio poi alla testimonianza dell’UNHCR con l’intervento di Chiara Scipioni, che ha illustrato le Linee Guida per il riconoscimento dello status di rifugiato nelle vittime di tratta e il ruolo centrale degli enti esperti nell’individuazione precoce dei soggetti a rischio.
A chiudere la sessione mattutina è stato Gianfranco Della Valle, coordinatore del Numero Verde Antitratta, che ha illustrato l’evoluzione del fenomeno attraverso i dati raccolti, seguito dalla simbolica “consegna delle parole della tratta” da parte di Anna Maria Cantacessi, responsabile regionale del progetto.
Nel pomeriggio i lavori sono proseguiti con due focus tematici. Il primo, dedicato allo sfruttamento lavorativo, ha visto confrontarsi Tommaso Sbriccoli, Dario Belluccio e Aurora Sordini, mentre il secondo, centrato sulla tratta a scopo sessuale e sulle discriminazioni di genere, ha raccolto le riflessioni di Monica Del Vecchio, Rosy Paparella e Nicoletta Zocco.
La conclusione dei lavori è stata affidata a Vitandrea Marzano, che ha rilanciato l’impegno della Regione Puglia nel proseguire il percorso tracciato in questi nove anni di lotta alla tratta, con una visione integrata e interistituzionale capace di rispondere alle sfide più complesse dell’accoglienza e della protezione.
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