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Bari

In un anno recuperati oltre 3.700 beni culturali. La lotta ai predoni della storia

Il bilancio 2024 del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bari: archeologia, opere false, traffici internazionali e paesaggi devastati da abusi edilizi

BARI – Oltre 3.700 beni culturali recuperati e sottratti al mercato illecito nazionale e internazionale. È il dato più eclatante emerso dal bilancio 2024 del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Bari, che ha competenza sulle regioni Puglia e Basilicata. Un'attività intensa e articolata, resa ancora più incisiva dalla Legge n. 22 del 22 marzo 2022, che ha introdotto nel codice penale 17 nuovi articoli, inasprendo le pene per i reati contro il patrimonio culturale.

Rispetto al 2023, tutti gli indicatori sono in crescita: le persone denunciate per furto di beni culturali sono passate da 27 a 34, quelle per scavi clandestini da 21 a 35, per illecita esportazione da 17 a 38, per reati paesaggistici da 46 a 65, per ricettazione da 51 a 108, per associazione a delinquere da 2 a 30 e per danneggiamento da 8 a 40. Il totale delle persone denunciate ha raggiunto quota 157, contro le 95 dell’anno precedente.

I Carabinieri hanno eseguito 24 perquisizioni domiciliari, recuperando 427 beni archivistici e librari, 3.286 reperti archeologici, tra cui 2.213 monete antiche, e 22 opere d’arte false, per un valore complessivo stimato in circa 2,8 milioni di euro. Da segnalare anche una diminuzione dei furti di beni culturali, scesi da 15 a 6 casi.

Particolare attenzione è stata rivolta al traffico internazionale di reperti, spesso sottratti da aree archeologiche delle due regioni. Grazie a un lavoro minuzioso anche sulle piattaforme e-commerce, sono stati recuperati 415 reperti databili tra il II e il V secolo a.C., custoditi illegalmente in abitazioni private.

Tra le operazioni più rilevanti figura l’inchiesta “Art Sharing”, conclusasi il 4 dicembre 2024 con l’arresto di 4 persone e il coinvolgimento di 32 indagati in un’associazione a delinquere dedita allo scavo clandestino e all’esportazione di beni archeologici verso l’estero, tramite una casa d’aste fittizia con sede ad Anversa. Sono stati sequestrati 250 reperti, tra cui un sarcofago romano a Bruxelles, 24 monete antiche a Valencia e 31 ceramiche a Granada, ora in fase di rimpatrio.

Rilevante anche il rimpatrio, l’11 settembre 2024, di 21 crateri apuli trafugati negli anni ’80 ad Ascoli Satriano (FG) e restituiti dal Museo Altes di Berlino. Il corredo funerario era stato acquistato in buona fede, ma le indagini condotte dai Carabinieri e coordinate dalla Procura di Foggia hanno ricostruito l’intera filiera illecita. I vasi sono ora esposti a Villa Giulia a Roma e torneranno in Puglia.

Nel campo della tutela del paesaggio, i militari hanno denunciato 54 persone per abusi edilizi in aree vincolate, tra cui Trani e le Isole Tremiti, sequestrando immobili residenziali costruiti senza autorizzazioni o in difformità ai titoli concessi.

L’attività preventiva ha visto 88 controlli in mercati e fiere antiquarie, 9 verifiche nei musei e archivi, 115 sopralluoghi in zone soggette a vincoli paesaggistici e 862 controlli nella banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti. Un impegno costante e capillare, che fa della Puglia e della Basilicata un fronte avanzato nella lotta alla criminalità culturale.

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