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La grande festa
02 Maggio 2025 - 15:27
BARI – Un’edizione speciale, carica di emozione e memoria collettiva: il Corteo Storico di San Nicola 2025, in programma mercoledì 7 maggio con partenza alle 20.30 da piazza Federico II, sarà dedicato al ricordo, con un omaggio sentito al maestro Nicola Valenzano, regista e direttore artistico di sei edizioni della Caravella.
A guidare l’imponente macchina scenica sarà l’attore e regista Gianni Ciardo, che ha scelto di affidarsi alla musica e alla forza evocativa dei ricordi d’infanzia per costruire un racconto poetico e popolare. Madrina dell’edizione sarà Antonella Ruggiero, una delle voci più raffinate del panorama musicale internazionale.
Il tema del 2025 è la memoria, intesa non come nostalgia ma come eredità viva e condivisa. La figura di San Nicola verrà celebrata attraverso i suoi miracoli legati al mare, simbolo di unione tra popoli, e alla terra che ne custodisce le reliquie, cuore agricolo e commerciale del Mediterraneo.
Tra le numerose novità, spicca una grande orchestra con coro, diretta dal maestro Pino Maiorano, che aprirà il corteo da un palcoscenico mobile con repertorio classico. In chiusura, la Banda Gioacchino Ligonzo di Conversano, mentre Fabrizio Piepoli presenterà il brano inedito “Sanda Necole blues”, cantato in dialetto barese e lingua araba.
Momento clou sarà l’Ave Maria di Bach-Gounod, eseguita in Basilica da Antonella Ruggiero, poco prima della consegna dell’effigie del Santo.
Il corteo vedrà coinvolti oltre 650 partecipanti, tra figuranti, sbandieratori, timpanisti, musici, mangiatori di fuoco e associazioni nicolaiane. Ci saranno anche performance teatrali: Gianni Ciardo leggerà una “lettera dettata” da San Nicola, mentre Maddalena De Marco interpreterà un testo scritto da Valenzano.
“È la festa più amata dai baresi e il mio primo Corteo da sindaco sarà un’emozione nuova”, ha dichiarato Vito Leccese, sottolineando l’importanza di valorizzare la memoria e la partecipazione di tutti, in particolare delle persone con disabilità, grazie al lavoro con il Garante regionale e le associazioni.
L’assessora Paola Romano ha rilanciato l’obiettivo della candidatura del culto nicolaiano come patrimonio immateriale Unesco, rafforzando il legame con i Municipi e le città gemellate nel nome del Santo.
“Una Caravella che supera confini e barriere, che parla tutte le lingue, che abbraccia ogni diversità e restituisce ai baresi la magia di un rito collettivo che unisce fede, arte e comunità,” ha sottolineato la direzione artistica.
Il programma è stato illustrato a Palazzo di Città alla presenza delle autorità civili, religiose e dei promotori culturali, tra cui padre Giovanni Distante, priore della Basilica, e Christian Calabrese, responsabile organizzativo dell’evento.
Il Corteo Storico di San Nicola 2025 si preannuncia come uno dei più sentiti e partecipati degli ultimi anni, capace di rinnovare una tradizione che parla al cuore della città e guarda al futuro.
IL CONCEPT
Il tradizionale spettacolo conclusivo del Corteo Storico di San Nicola, quest’anno è intitolato “San Nicola - Santo Senza Confini”: un omaggio alla figura di San Nicola, uomo di pace e solidarietà capace di superare ogni barriera culturale, sociale e geografica.
Concepito come un grande percorso visivo ed emozionale, lo spettacolo attraversa le energie legate al Santo e propone una riflessione collettiva sulla responsabilità di custodire la vita, la comunità e il mondo naturale che ci circonda.
Grazie alla partecipazione di bambini, giovani e artisti di diversa provenienza, “San Nicola - Santo Senza Confini” intreccia voci ed età differenti, in una narrazione scenica fatta di segni, gesti, visioni sospese, che dal cuore della città si protendono verso il domani.
Come ogni anno, saranno realizzate prime assolute di progettazione e design scenico, pensate appositamente per questa occasione, nel rispetto della tradizione e con uno sguardo verso il futuro.
Per noi, infatti, questo appuntamento non è solo spettacolo, ma anche momento di contemplazione attraverso la bellezza, nella convinzione che:
“La missione dell’arte sia non solo quella di creare bellezza, ma di rivelare la verità, la bontà e la bellezza nascoste nelle pieghe della storia, di dare voce a chi non ha voce, di trasformare il dolore in speranza.” (Papa Francesco)
San Nicola ci ricorda che custodire la vita e il futuro è una responsabilità che attraversa il tempo.
SPECIALE
Lo spettacolo, con ideazione e direzione artistica di Elisa Barucchieri, avrà anche il grande onore di includere la voce di Papa Francesco, concessa con speciale permesso, all’interno della colonna sonora: un elemento che dona profondità ulteriore all’opera, ponendo il messaggio del Santo Padre in dialogo con l’arte, la danza, e la comunità.
Saluto alla Caravella - una tradizione nuova
Lo spettacolo si apre con un volo speciale: un solo Angelo si libra nel cielo per omaggiare i Marinai della Traslazione e l’effigie del Santo durante il suo viaggio verso la Basilica.
Il gesto ricorda simbolicamente l’antico episodio narrato nella tradizione: un piccolo uccellino, seguendo la Caravella, si posò prima sulla mano del giovane Nicola, figlio del Capitano Alberto, e poi sulle reliquie di San Nicola, segno di approvazione e speranza per il successo della missione.
Nel fluire della scena, l’Angelo attraversa il cielo sopra la Caravella, saluta i Marinai, e prosegue il suo volo verso il palco, dove tre bambini, in veste di angeli, lo accoglieranno in un incontro tra cielo e terra, tra storia e immaginazione, rievocando la forza silenziosa del Santo che continua a guidare e proteggere.
I Bambini, la meraviglia dello sguardo puro
Scuola Corridoni, Bari Vecchia
Partecipazione speciale della Scuola Corridoni - allievi del laboratorio diretto da Elisa Barucchieri, nell’ambito del progetto “La Cultura è Cura. Cura la Cultura” del Comune di Bari, a cura di Charisma e Coop. I Bambini di Truffaut. Assistenti Francesco Lerario, Antonella Di Lorenzo.
Sul palco, per la prima volta, i bambini della scuola Corridoni di Bari Vecchia portano la loro emozione, i loro corpi, la loro verità. Protagonisti di un laboratorio speciale, i piccoli danzatori non interpretano, ma vivono: la scena si fa luogo reale di incontro, meraviglia, coraggio.
Con i loro gesti, celebrano il cielo, raccontano l’incanto del presente e invitano tutta la città - tutto il popolo di San Nicola - a unirsi a loro, in un movimento simbolico di apertura, dove ogni barriera cade.
È il primo grande gesto di unità, puro e diretto, che nasce dai più piccoli e sale verso tutti, in un abbraccio senza distinzioni.
I giovani: coloro che credono nell’azione
Coreografie: Anna Marinelli e Simona Fiorentino
Liceo Coreutico De Nittis - Pascali - 10° anniversario dell’istituzione
Nel primo quadro a loro dedicato, i ragazzi e le ragazze del Liceo Coreutico De Nittis - Pascali incarnano la forza della gioventù, la spinta alla ricerca, il coraggio di porre le domande giuste, anche quelle scomode, necessarie, che ognuno di noi dovrebbe avere il coraggio di affrontare.
Attraverso il linguaggio della danza, danno forma a un momento di confronto vivo e collettivo, in cui la diversità diventa risorsa e la molteplicità dei gesti crea un ritmo condiviso, mai uniforme ma armonico.
Sono diversi, eppure uniti nello stesso istante, come un coro fatto di corpi liberi, pensieri in movimento, visioni differenti che si rispettano e si abbracciano.
Nel decennale della fondazione del Liceo Coreutico, questo quadro non è solo celebrazione, ma proposta: quella di una generazione che danza il presente con occhi aperti sul mondo.
L’elevazione verso il Cielo, i simboli di San Nicola in moto perpetuo
ResExtensa - Danza e acrobatica aerea e di terra
Dalla pulsione a terra dei giovani, dal loro battere intenso, nasce una spinta che non è solo fisica, ma simbolica: la spinta verso l’alto, verso la spiritualità, verso il pensiero che si fa azione e visione.
Gli aerialist di ResExtensa innalzano in volo un grande cerchio, che sospeso tra cielo e terra richiama le tre sfere dorate di San Nicola: simbolo di dono, di protezione e di equilibrio.
All’interno di questo cerchio - sospeso, esatto, misterioso - entra un uomo, che poi danzerà con la sua Roue Cyr un numero acrobatico singolare: il corpo ruota, si sbilancia, ritorna, disegna traiettorie sempre nuove.
È il passaggio dai giovani agli adulti, dal battito al respiro, dal caos della domanda alla ciclicità del senso.
Il movimento non si arresta: il moto perpetuo che tiene viva la danza è alimentato da chi sogna, da chi osa, da chi crede che anche l’instabilità possa avere una forma armonica.
Armonia Leggera come l’Aria, preziosa come l’Acqua
ResExtensa - Danza dell’elemento vitale e delle relazioni invisibili
Un momento di sospensione, di leggerezza, di ascolto.
I danzatori di ResExtensa danno corpo a un quadro poetico e armonico, in cui la danza si fa respiro comune e scorrere fluido.
L’aria è il respiro che ci unisce, invisibile e necessario, capace di attraversare confini e oceani, di toccare ogni essere vivente. È il ponte silenzioso che collega le rive più lontane, il soffio che muove pensieri, semi e sogni.
L’acqua, visibile o invisibile, accompagna ogni passo: è fonte di vita, di memoria e di trasformazione. Sgorga, evapora, scorre, si trasforma. È corpo e simbolo. È fragilità e potenza. Custodirla è responsabilità vitale. Proteggerla è un dovere condiviso, verso noi stessi, verso le generazioni future, verso la terra intera. In scena, il movimento diventa linguaggio dell’aria e dell’acqua insieme: un rito di cura, una preghiera silenziosa, una contemplazione del mondo che ci invita a riconoscere la bellezza che ci attraversa, ci sostiene e ci accomuna,
La forza della gioventù
Coreografie: Giuseppe La Regina e Francesco Panebianco
Liceo Coreutico De Nittis - Pascali
Torna in scena il popolo dei giovani: un popolo in cammino, che non conosce arresto, che non teme la fatica di attraversare terre e pensieri.
Un popolo che, come quello di San Nicola, vive della sua diversità, si nutre delle sue differenze, e trova forza nell’andare insieme.
Attraverso la danza, i ragazzi e le ragazze del Liceo Coreutico raccontano la tensione verso l’altrove, il desiderio di varcare i confini, di giungere alle sponde del nostro mare, di superare i propri limiti senza dimenticare le proprie radici.
È il gesto di chi si fa pellegrino della speranza, di chi guarda avanti e sa che ogni attraversamento è anche una rinascita.
Il Popolo nella Tempesta
ResExtensa - Danza, salti, acrobatica, corpo collettivo
Un quadro di alta energia, slancio e resistenza.
I danzatori e acrobati di ResExtensa danno vita a un popolo che non si arresta, che affronta le tempeste, che avanza insieme anche quando il vento è contrario.
Salti, corse, acrobazie, spinte collettive: i corpi si sostengono, si sorreggono, si sollevano.
È il popolo di San Nicola, stretto attorno al suo timone invisibile, che resiste all’urto delle onde, attraversa l’imprevisto e tiene la rotta insieme.
Un quadro che parla di unità nella fatica, di forza condivisa, di quel legame silenzioso che tiene unito un gruppo anche nei momenti più duri. Ogni acrobazia è una scelta di fiducia, ogni atterraggio un ritorno sicuro tra le braccia di chi non lascia indietro nessuno.
ResExtensa - Volo, piattaforme volanti, quadrilateri aerei
San Nicola e il Futuro
Mentre il palco si anima delle persone salite sulla scena - bambini, giovani, adulti -
in cielo si librano due spettacolari quadri volanti, proiettando l’immaginario di un San Nicola del futuro:
futurista nella visione, radicale nell’apertura, capace di accogliere nuove forme di umanità, nuove armonie possibili, nuove modalità di convivenza fondate sull’intelligenza, sulla relazione e sulla speranza.
L’argento e il bianco della luce squarciano il buio: sono la metafora dell’illuminazione dei cuori e delle menti, del passaggio attraverso le ombre verso la rinascita.
Le pedane volanti e i piani ribaltati diventano scenari futuristici, rappresentazioni visionarie di ogni piano dell’esistenza umana, di ogni sfida, di ogni possibilità di trasformazione.
I quadrilateri sospesi evocano le quattro direzioni (est, ovest, sud, nord) e i quattro elementi della natura:
al centro, come quinto elemento, l’essere umano, con la sua forza, la sua fragilità e la sua tensione irriducibile verso l’evoluzione.
Un popolo di San Nicola si libra nel cielo, mentre sulla terra, con il naso all’insù, un altro popolo osserva, in un unico battito di emozione e stupore.
Un popolo che abbatte ogni confine, che costruisce ponti con le pietre dei muri crollati,
che sceglie la meraviglia come linguaggio comune e il futuro come spazio condiviso.
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Testata: Buonasera
ISSN: 2531-4661 (Sito web)
Registrazione: n.7/2012 Tribunale di Taranto
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