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Bari

Confronto tra magistrati e accademici sulla giustizia penale europea. Le foto

All’Auditorium della Legione Allievi della Guardia di Finanza esperti e istituzioni a confronto: "Serve una cooperazione più efficace per rispondere alle sfide del crimine transnazionale"

BARI — Una giornata di riflessione ad alto livello si è svolta ieri, giovedì 10 aprile 2025, all’Auditorium "Capitano Pilota Paolo Mancini" della Legione Allievi della Guardia di Finanza, con la tavola rotonda dedicata al tema cruciale "Il punto sulla cooperazione giudiziaria penale nell'Unione Europea".

L'incontro, nato dalla sinergia tra la Legione Allievi, l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro e il Centro Interdipartimentale di ricerca sul Diritto Internazionale e dell’Unione Europea "Vincenzo Starace", ha riunito una platea di relatori di altissimo profilo, tra magistrati, docenti universitari ed esponenti delle forze dell’ordine.

Ad aprire i lavori sono stati i saluti istituzionali del Generale di Brigata Vincenzo Mangia, Capo di Stato Maggiore della Legione Allievi, e del professore Andrea Lovato, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Bari. Subito dopo, il professore Antonio Leandro, ordinario di Diritto Internazionale, ha assunto il ruolo di moderatore, introducendo i contributi degli ospiti presenti.

Tra gli interventi più attesi, quello della professoressa Marina Castellaneta, coordinatrice del Centro "Vincenzo Starace" e docente ordinaria di Diritto Internazionale, che ha offerto una panoramica approfondita sulle dinamiche attuali della cooperazione penale tra gli Stati membri. A seguire, il procuratore della Repubblica di Bari, Roberto Rossi, ha illustrato le problematiche operative riscontrate nella collaborazione giudiziaria, evidenziando la necessità di rafforzare gli strumenti esistenti per contrastare i crimini transfrontalieri.

Significativo anche l’apporto dei procuratori europei delegati di Bari, Teresa Iodice e Michele Incani, che hanno raccontato le esperienze concrete di cooperazione internazionale nella gestione dei procedimenti penali legati ai fondi comunitari. La loro testimonianza ha evidenziato come la tempestività degli scambi informativi e la fiducia reciproca tra Stati siano elementi determinanti per il successo delle indagini.

Non meno rilevante è stato il contributo della dottoressa Raffaella Calò, magistrato presso la Direzione Generale Affari Internazionali e Cooperazione Giudiziaria del Ministero della Giustizia, che ha sottolineato l'impegno del governo italiano nel potenziare la rete di cooperazione a livello europeo.

La giornata di studio ha visto anche la partecipazione della professoressa Antonietta Damato, ordinaria di Diritto dell’Unione Europea all’Università di Bari, e del colonnello Andrea Pecorari, comandante del Gruppo Investigativo del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza. Il loro intervento ha arricchito il dibattito con riflessioni sulle prospettive future per un coordinamento più efficiente tra autorità giudiziarie e organismi investigativi.

La tavola rotonda si è distinta non solo per la qualità degli interventi, ma anche per il coinvolgimento attivo del pubblico, composto da alti rappresentanti delle forze di polizia e numerosi esperti del settore. I partecipanti hanno animato la discussione con domande puntuali e riflessioni personali, contribuendo a trasformare l’evento in un’autentica occasione di scambio di esperienze e punti di vista.

Il confronto ha confermato la centralità della cooperazione giudiziaria penale per garantire una risposta efficace alle minacce criminali che travalicano i confini nazionali, ribadendo come solo una stretta alleanza tra magistratura, forze dell’ordine e mondo accademico possa assicurare la tutela della legalità nell'Europa di oggi.

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