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Bisceglie

Oltre 1.000 persone in silenzio per Rosa, Margherita e il bambino mai nato. Le foto

La comunità di Sant’Andrea si raccoglie in un corteo di dolore e memoria. Il sindaco Angarano: “Le loro vite spezzate continueranno a camminare con noi”

BISCEGLIE - Più di 1.000 persone hanno attraversato in silenzio le strade del quartiere Sant’Andrea a Bisceglie, in un commosso corteo per ricordare Rosa Mastrototaro, Margherita Di Liddo e il piccolo che Margherita portava in grembo. Una tragedia che ha colpito nel profondo l’intera comunità, ancora sconvolta dal drammatico incidente stradale avvenuto nella serata di venerdì 4 aprile sulla provinciale che collega Bisceglie ad Andria.

L'iniziativa, spontaneamente promossa dai commercianti di via Lamaveta, è diventata un abbraccio collettivo alle famiglie delle vittime, un modo per testimoniare la vicinanza di una città intera ferita da una perdita tanto ingiusta quanto dolorosa.

A conclusione del lungo momento di raccoglimento, il sindaco Angelantonio Angarano ha voluto esprimere pubblicamente il sentimento di dolore e solidarietà che ha attraversato la manifestazione. «Questa sera Bisceglie si raccoglie nel silenzio del dolore per onorare la memoria di Rosa, Margherita e del bimbo che non vedrà mai la luce», ha dichiarato il primo cittadino. Le sue parole, cariche di commozione, hanno sottolineato come le vite spezzate troppo presto continuino a vivere nel ricordo di chi le ha amate. «I loro sorrisi resteranno impressi per sempre nei cuori di chi le ha conosciute», ha aggiunto.

Il sindaco ha poi rimarcato il valore di un gesto semplice ma profondamente significativo come questo corteo, che ha visto una partecipazione così ampia da superare ogni aspettativa. «Essere presenti questa sera significa dimostrare concretamente la nostra vicinanza alle famiglie colpite dal lutto», ha affermato Angarano, spiegando come il ricordo delle vittime non si fermerà a questa serata, ma continuerà a vivere nella memoria collettiva della città. «Il loro ricordo camminerà sempre accanto a noi», ha concluso, rivolgendosi idealmente alle famiglie distrutte dalla tragedia e a una comunità che, ancora una volta, ha saputo rispondere con unità e calore umano al dolore più profondo.

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