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Bari

Autorità Idrica Pugliese, insediato il direttivo: sette miliardi per il futuro dell’acqua pubblica

Antonio Matarrelli rieletto presidente. Investimenti record fino al 2045 per contrastare la crisi idrica, ridurre le perdite, potenziare depuratori e promuovere il riuso delle acque. In arrivo 70 impianti per il riutilizzo

BARI - Si è insediato ufficialmente il nuovo Consiglio Direttivo dell’Autorità Idrica Pugliese, che resterà in carica fino al 2028. L’assemblea, convocata nella sede della Presidenza della Regione, ha riconfermato alla guida dell’ente Antonio Matarrelli, sindaco di Mesagne, già presidente uscente. Con lui nel direttivo: Luca Lopomo, sindaco di Crispiano, Michele Merla di San Marco in Lamis, Gianluca Vurchio di Cellamare e Maria Laura Mancini, prima cittadina di Minervino Murge.

«La riconferma dell’intero consiglio – ha dichiarato Matarrelli – è un segnale importante. Negli ultimi anni abbiamo compiuto scelte strategiche che hanno portato risultati concreti, dalla riduzione delle perdite idriche al miglioramento della qualità delle acque di balneazione. Ora si apre una fase decisiva per il futuro del servizio idrico in Puglia».

Tra i dati più significativi, il calo del 12 per cento delle perdite nelle reti dell’Acquedotto Pugliese nell’ultimo decennio. Ma è sul piano della depurazione che la regione ha fatto il salto più rilevante: oltre il 99 per cento delle acque analizzate è risultato di qualità eccellente, rendendo il mare pugliese, da quattro anni consecutivi, il più pulito d’Italia secondo i parametri europei.

Il nuovo mandato prende il via con una pianificazione ambiziosa: entro il 2045 saranno investiti sette miliardi di euro per interventi sulle infrastrutture idriche, le reti fognarie, i depuratori e le nuove fonti di approvvigionamento. Una cifra senza precedenti, frutto del Piano d’Ambito approvato nel 2023, che segna la rotta per un sistema idrico regionale moderno, efficiente e sostenibile.

Nel triennio 2022-2024 sono già stati impiegati oltre 1,2 miliardi di euro per ammodernare le reti idriche, 250 milioni per il sistema fognario e 500 milioni per 88 progetti di potenziamento dei depuratori, destinati anche al riuso delle acque reflue e alla riduzione delle emissioni odorigene. Altri 303 milioni sono stati destinati allo sviluppo di nuove fonti di approvvigionamento.

Uno degli obiettivi centrali è il riutilizzo delle acque depurate: ad oggi la Puglia conta 41 impianti dedicati, sette dei quali già operativi. Entro il 2028 il numero salirà a settanta, con l’obiettivo di recuperare oltre la metà dell’acqua trattata per usi agricoli e industriali.

Tra i progetti simbolo dell’innovazione pugliese, spicca la prima fattoria acquaponica d’Europa alimentata da acque reflue depurate, realizzata a Castellana Grotte. Una struttura d’avanguardia dove le acque trattate saranno ulteriormente purificate per l’irrigazione di ortaggi e l’allevamento di pesci, in un ciclo virtuoso all’insegna della sostenibilità.

L’Autorità Idrica Pugliese si distingue anche sul fronte della trasparenza e della legalità. È infatti il primo ente regionale ad aver adottato lo standard anticorruzione internazionale ISO 37001:16, nell’ottica di prevenire fenomeni illeciti e rafforzare la cultura dell’integrità amministrativa.

La conferma del consiglio direttivo, arrivata con le elezioni del primo marzo, premia un bilancio positivo sia dal punto di vista gestionale che strategico, e affida al gruppo guidato da Matarrelli il compito di portare a compimento il processo di affidamento del Servizio Idrico Integrato alla società in house totalmente pubblica, garantendo che l’acqua resti un bene comune sotto il controllo diretto dei cittadini pugliesi.

Una responsabilità che pesa ancora di più in un contesto segnato dalla crisi climatica e dalla crescente scarsità idrica, sfide che l’Autorità è chiamata ad affrontare con investimenti, innovazione e una visione a lungo termine.

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