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Bari

A Japigia 910 alberi per ricordare le vittime del Covid. Le foto

Il sindaco Vito Leccese guida il sopralluogo nell’area verde accanto al Palaflorio. Interventi di forestazione urbana, design partecipato e un progetto formativo con gli studenti per trasformare lo spazio pubblico in luogo di vita, memoria e socialità

BARI – Un tappeto verde di oltre 900 alberi e centinaia di arbusti sta nascendo nel cuore del quartiere Japigia, in un’area fino a ieri anonima e incolta. È qui che il Comune di Bari, in collaborazione con Arbolia, Snam Rete Gas, Formedil e tre istituti scolastici cittadini, ha avviato un ambizioso progetto di forestazione urbana, dedicato alle vittime baresi del Covid, con l’obiettivo di rigenerare lo spazio urbano e combattere gli effetti del cambiamento climatico.

Questa mattina il sindaco Vito Leccese, insieme agli assessori Elda Perlino e Domenico Scaramuzzi, alla presidente del Municipio I Annamaria Ferretti e ai rappresentanti dei partner di progetto, ha partecipato a un sopralluogo nelle aree interessate, tra via Caldarola e via Giustina Rocca, nei pressi del Palaflorio. Ad accompagnarli anche gli studenti degli istituti Panetti-Pitagora, Euclide-Caracciolo e del liceo artistico De Nittis-Pascali, coinvolti nella progettazione e realizzazione di arredi urbani destinati a completare la nuova area verde.

L’intervento, sviluppato su due lotti distinti, ha previsto la piantumazione di 910 alberi e quasi 1200 arbusti, grazie a un finanziamento misto tra fondi comunali (PON Metro) e risorse private messe a disposizione da Arbolia, società benefit di Snam. Tra le specie messe a dimora, un mix di alberi ad alto fusto, essenze mediterranee e piante da frutto minore, scelte per la loro resistenza climatica e capacità di assorbire CO₂. L’intera area è stata inoltre dotata di impianti di irrigazione automatizzati, con sistemi a gocciolamento per garantire la sopravvivenza delle piantine nei primi anni di crescita.

“Dedichiamo questo bosco urbano a chi non c’è più, a coloro che la pandemia ci ha portato via, ma anche a chi oggi ha il diritto di respirare un’aria più pulita e vivere in una città più verde,” ha dichiarato il sindaco Vito Leccese. È un impegno preso dal mio predecessore che oggi si realizza con un segno concreto, duraturo, collettivo. Avere più alberi significa migliorare la qualità della vita, rafforzare la coesione sociale e affrontare con coraggio le sfide del clima.”

Oltre alla messa a dimora del verde, l’intervento prevede anche la realizzazione di arredi urbani leggeri – tavoli, sedute, cestini, rastrelliere – che verranno progettati e autocostruiti dagli studenti delle scuole coinvolte, nell’ambito del progetto “Design my city space – La città che ci piace”, promosso dal Comune e coordinato da Formedil Bari e Formedil Nazionale. Le attività si svolgeranno a scuola, come parte del percorso didattico, e vedranno la collaborazione attiva delle imprese ANCE, che supporteranno i ragazzi nelle fasi di realizzazione, posa in opera e gestione burocratica.

“Questo bosco ha un valore che va oltre la sua funzione ambientale,” ha spiegato l’assessora Elda Perlino. “È un’infrastruttura verde che parla di salute pubblica, giustizia ambientale, partecipazione e memoria. Una risposta concreta ai bisogni della città e alle ferite ancora aperte della pandemia.”

Entusiasta anche l’assessore Scaramuzzi, che ha sottolineato l’importanza di coinvolgere le giovani generazioni nella progettazione degli spazi comuni. “Vederli lavorare sul campo, prendere misure, immaginare il futuro, è la testimonianza di quanto la cura del territorio possa diventare un esercizio quotidiano di cittadinanza attiva.”

Il progetto si estende anche ad altri spazi pubblici cittadini, come le aree di via Buozzi e nei pressi della facoltà di Economia, dove si interverrà con nuovi percorsi ciclopedonali e arredi di facile manutenzione. Prevista anche la realizzazione di murales a tema urbano, su muri di via Oberdan e vico Capurso, interamente progettati dai ragazzi.

Al termine del sopralluogo, a Palazzo di Città è stato siglato il protocollo operativo del progetto “Design my city space”, definendo ruoli e responsabilità di tutti i soggetti coinvolti. I migliori prototipi, selezionati da una giuria tecnica, saranno candidati al premio nazionale EdilTrophy25.

Mettere insieme ambiente, memoria, giovani, scuola, formazione e bellezza urbana è il modo più efficace per costruire una città del futuro che non dimentica il proprio passato,” ha concluso Annamaria Ferretti. “Questo bosco è il simbolo di una comunità che ha sofferto, ma che ora torna a germogliare, insieme.”

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