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A Barletta due nuovi acceleratori lineari per la radioterapia. Le foto

Tecnologia all’avanguardia per trattamenti più precisi e rapidi al Dimiccoli. Michele Emiliano: “Ora leader del Sud”

BARLETTA - La sanità pugliese compie un nuovo passo avanti con l’attivazione di due acceleratori lineari di ultima generazione all’ospedale Dimiccoli di Barletta, un investimento strategico per migliorare la qualità e l’efficacia delle cure oncologiche. L’inaugurazione della nuova apparecchiatura, che si affianca a quella già operativa dallo scorso settembre, rappresenta un salto tecnologico senza precedenti, in grado di ridurre i tempi di trattamento e garantire una precisione mai raggiunta prima.

A sottolineare l’importanza di questo traguardo è stato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, presente alla cerimonia di attivazione del secondo acceleratore. “La nostra sanità ha scalato quasi dieci posizioni nella classifica nazionale dell’efficienza sanitaria in otto anni, passando dall’ultimo posto a leader indiscussi del Sud. Grazie a investimenti come questo, possiamo curare i pazienti pugliesi senza costringerli a spostarsi in altre regioni per ricevere le terapie necessarie” ha dichiarato Emiliano.

Una rivoluzione tecnologica per la radioterapia

L’introduzione dei nuovi acceleratori lineari Varian TrueBeam trasforma radicalmente l’approccio alla radioterapia, rendendola più veloce, più sicura e più precisa. La tecnologia avanzata permette di seguire il ritmo della respirazione dei pazienti, in particolare nei casi di tumori polmonari, alla mammella e al fegato, per evitare danni ai tessuti sani circostanti.

“Abbiamo rispettato il cronoprogramma e oggi possiamo garantire ai nostri pazienti i migliori trattamenti disponibili” ha spiegato la direttrice generale della Asl BT, Tiziana Dimatteo. Con il nuovo lettino di trattamento, che consente di posizionare il paziente nello spazio in sei dimensioni anziché tre, l’irradiazione del tumore è estremamente accurata, con una tolleranza inferiore a un millimetro.

Un ulteriore passo avanti è rappresentato dal sistema ottico di rilevazione della superficie corporea, che interrompe automaticamente l’emissione delle radiazioni in caso di movimenti involontari del paziente, garantendo un livello di sicurezza senza precedenti.

Capacità raddoppiata: fino a 50 pazienti al giorno

Il potenziamento dell’ospedale Dimiccoli permetterà di abbattere significativamente le liste d’attesa. “Con il primo acceleratore trattavamo 40-45 pazienti al giorno, ora possiamo raggiungere quasi 50 pazienti nell’arco di 12 ore” ha spiegato Santa Bambace, direttrice del reparto di Radioterapia. “La rapidità e la precisione di queste macchine ci consentono di ridurre i tempi di esposizione alle radiazioni a pochi minuti, migliorando il comfort per i pazienti”.

Investimenti milionari per la sanità pugliese

L’acquisto e l’installazione dei due acceleratori hanno richiesto un investimento complessivo di 4 milioni di euro, finanziati attraverso fondi CIPE per la riqualificazione della radioterapia oncologica nel Mezzogiorno. A questa cifra si aggiungono i costi per i lavori strutturali, la rimozione delle vecchie apparecchiature e l’assistenza tecnica.

Il vicepresidente della Regione e assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese, ha sottolineato come questi interventi facciano parte di una strategia sanitaria che ha permesso alla Puglia di raggiungere il nono posto in Italia per la qualità dell’assistenza ospedaliera. “In dieci anni, grazie a fondi regionali ed europei, abbiamo realizzato un salto tecnologico straordinario, reso possibile anche dal lavoro di medici, infermieri, tecnici e operatori socio-sanitari che non smetteremo mai di ringraziare” ha dichiarato.

L’importanza della fisica sanitaria per trattamenti personalizzati

Un ruolo chiave nella sicurezza delle terapie è svolto dal team di Fisica Sanitaria, diretto da Giovanni Simeone, che garantisce l’ottimizzazione della distribuzione energetica delle radiazioni per ogni paziente. Prima di essere utilizzato in clinica, ogni acceleratore viene sottoposto a test rigorosi su un modello d’acqua, simulando il comportamento del corpo umano per prevedere con precisione l’assorbimento delle radiazioni.

“Ogni trattamento è personalizzato e basato su modelli di calcolo avanzati, che ci permettono di colpire esclusivamente il tumore risparmiando gli organi sani” ha spiegato Simeone.

Sanità pubblica e richiesta di nuovi fondi

Nonostante i progressi, la Regione Puglia continua a chiedere un incremento del Fondo Sanitario Nazionale, per far fronte al crescente fabbisogno di salute della popolazione. “Risultati come questi ci spingono a chiedere con più forza risorse adeguate per i sistemi sanitari regionali, affinché possano continuare a rispondere alle necessità di tutti gli italiani” ha concluso Piemontese.

L’attivazione dei due acceleratori lineari di Barletta rappresenta dunque un passo concreto verso una sanità sempre più all’avanguardia, in grado di offrire ai cittadini pugliesi cure di qualità senza dover lasciare la propria regione.

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