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Sanità
06 Febbraio 2025 - 12:33
BARI - La chirurgia nella Asl di Bari registra una crescita senza precedenti, con oltre 3.000 interventi eseguiti nel 2024 e un forte potenziamento dell’attività oncologica. A confermare il trend è l’ultimo report del Controllo di Gestione, che analizza le performance del Dipartimento di Area Chirurgica, diretto dal dottor Michele Simone.
I numeri parlano chiaro: i sette ospedali aziendali – Di Venere e San Paolo a Bari, Altamura, Corato, Monopoli, Putignano e Molfetta – hanno realizzato 3.168 interventi chirurgici, con quasi 6.000 ricoveri. Rispetto al 2020, anno segnato dalla pandemia, l’incremento è stato dell’82%, mentre il confronto con il periodo pre-Covid evidenzia un aumento del 28%.
A trainare l’aumento degli interventi è stato in particolare l’Ospedale Di Venere, che tra il 2021 e il 2024 ha fatto registrare un incremento del 139%, passando da 296 a 710 operazioni. Il San Paolo, altro presidio di riferimento, ha visto una crescita del 54%, da 452 a 696 interventi.
Anche gli altri ospedali della ASL hanno contribuito al miglioramento complessivo. Altamura si mantiene su una media di 400 interventi annui, contro i 267 del 2019. Molfetta ha segnato un incremento del 61%, passando da 276 a 446 operazioni. Putignano, infine, ha registrato un balzo dell’87%, con 474 interventi nel 2024 rispetto ai 294 di tre anni prima.
Il potenziamento del sistema chirurgico si riflette anche sul numero di operazioni in emergenza. Nel 2024, il 50% degli interventi (1.579 operazioni) ha avuto carattere d’urgenza, confermando la capacità del sistema sanitario barese di rispondere tempestivamente ai casi più critici.
Ma è nella chirurgia oncologica che il progresso è ancora più evidente. In soli cinque anni, gli interventi per tumori sono più che raddoppiati, con una crescita del 130%. Se nel 2019 gli interventi oncologici erano 183, nel 2024 hanno raggiunto quota 422. Il Di Venere è diventato un punto di riferimento nella chirurgia oncologica avanzata, con 189 interventi nel 2024, contro i 22 del 2019. Anche il San Paolo ha registrato un forte incremento, passando da 71 a 114 operazioni.
Parallelamente, cresce anche l’attività ambulatoriale, con 30.188 prestazioni nel 2024, in netto aumento rispetto al 2020 (+60%) e al 2019 (+17%). Fondamentale il contributo delle strutture di Day Service Polispecialistico Chirurgico di Triggiano e Terlizzi, che hanno permesso di ampliare l’offerta di prestazioni sul territorio.
Secondo il direttore generale della ASL Bari, Luigi Fruscio, il merito di questi risultati va alla sinergia tra professionalità e organizzazione. “Dietro questi numeri ci sono l’impegno e la dedizione di chirurghi, anestesisti, infermieri e operatori sanitari. Un ruolo chiave lo ha giocato anche la selezione di direttori esperti nelle varie unità operative”, ha spiegato Fruscio.
Per il dottor Michele Simone, la crescita è il frutto di un modello organizzativo efficace, che punta sulla collaborazione tra le équipe e sulla rete oncologica regionale. “Assicurare cure specialistiche in Puglia significa ridurre la mobilità passiva, evitando ai pazienti di doversi spostare fuori regione per ricevere trattamenti adeguati”, ha sottolineato. “Limitare i viaggi della speranza ha un impatto enorme non solo sulla qualità delle cure, ma anche sul benessere sociale ed economico delle famiglie”.
Con questi numeri e prospettive, la ASL Bari si conferma un pilastro della sanità pugliese, capace di rispondere alle esigenze dei pazienti con un’offerta chirurgica sempre più ampia e specializzata.
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