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Altamura

Due giorni di impegno per la legalità: “La mafia si può sconfiggere”. Le foto

Grande partecipazione all’evento promosso dal Rotary Club per ricordare le vittime della criminalità organizzata. Presente la teca della Quarto Savona Quindici, simbolo del sacrificio degli uomini della scorta di Falcone

BARI - Si è conclusa ad Altamura una due giorni dedicata alla lotta alla mafia e alla promozione della cultura della legalità, organizzata dal Rotary Club. L’iniziativa ha visto la partecipazione di figure istituzionali, esperti e cittadini giunti da tutta la Puglia, con l’obiettivo di mantenere viva la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per contrastare la criminalità organizzata.

La manifestazione, intitolata “Mafia Ieri e Oggi: Non Ci Avete Fatto Niente”, è stata un’occasione di confronto e riflessione sul fenomeno mafioso e sulle strategie per sconfiggerlo. Uno dei momenti più significativi è stato l’arrivo in Piazza della Resistenza della teca contenente i resti della Quarto Savona Quindici, l’auto della scorta di Giovanni Falcone, accolta con una cerimonia solenne alla presenza del sindaco Vitantonio Petronella.

L’evento si è chiuso con una tavola rotonda, moderata dal direttore di TGNorba, Enzo Magistà, e aperta da un messaggio del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha ribadito la necessità di un’azione corale contro la criminalità organizzata. “La teca della Quarto Savona Quindici non è solo un simbolo, ma un monito affinché si continui a combattere la mafia, che mina le fondamenta della società civile. Lo Stato è al fianco di chi sceglie la legalità”, ha dichiarato il Ministro.

Tra gli interventi più toccanti quello di Tina Montinaro, vedova di Antonio Montinaro, capo scorta del giudice Falcone. “È fondamentale parlare ai giovani per far loro comprendere chi sono stati i mafiosi e cosa hanno fatto. La mafia ha cambiato pelle, ma esiste ancora e dobbiamo tenerne alta l’attenzione”, ha affermato.

Il Procuratore Capo di Bari, Roberto Rossi, ha espresso fiducia nella possibilità di sconfiggere la mafia attraverso la collaborazione tra magistratura, forze dell’ordine e società civile. “Come diceva Falcone, la mafia ha un inizio e avrà una fine. Tutti gli omicidi mafiosi a Bari negli ultimi vent’anni sono stati risolti, dimostrando che la criminalità organizzata non è invincibile”.

Di grande impatto anche l’intervento di Felice Romano, Segretario Nazionale del SIULP, che ha evidenziato come la mafia di oggi operi in modo meno visibile ma più insidioso. “Non usa più la violenza per controllare il territorio, ma si insinua nelle istituzioni, cerca consenso sociale e si alimenta dei legami con la politica corrotta. Per questo, il ruolo della società civile è fondamentale per spezzare questi meccanismi e indebolire il potere mafioso”.

La manifestazione si è conclusa con un messaggio chiaro: la mafia non è imbattibile e il suo superamento dipende dall’unità tra cittadini e istituzioni, in un fronte comune per la legalità.

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