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16 Gennaio 2025 - 16:10
BARI - Bari si prepara a voltare pagina sulla drammatica eredità dell’ex Fibronit. Il Parco della Rinascita, destinato a sorgere sull’area un tempo occupata dalla fabbrica di manufatti in amianto, diventa realtà. Questa mattina, il sindaco Vito Leccese, il responsabile della progettazione Michele Fuzio e il presidente del comitato cittadino Nicola Brescia hanno presentato alla stampa il progetto definitivo del grande polmone verde che nascerà nel quartiere Japigia.
All’incontro hanno preso parte anche l’assessora regionale all’Ambiente Serena Triggiani, gli assessori comunali Domenico Scaramuzzi (Cura del territorio), Giovanna Iacovone (Rigenerazione urbana e sociale), Elda Perlino (Clima, Transizione ecologica e Ambiente), la presidente del Municipio I Annamaria Ferretti, la presidente della Consulta comunale dell’Ambiente Lucia Schinzano e i rappresentanti del raggruppamento di imprese che realizzerà l’opera.
Dopo l’illustrazione dei dettagli progettuali, il sindaco Leccese ha siglato con Giuseppe De Grecis, rappresentante della società capofila del raggruppamento d’imprese, il verbale di consegna per l’elaborazione della progettazione esecutiva. I tecnici avranno ora 45 giorni per completare il lavoro, che sarà poi trasmesso all’ASSET per le verifiche conclusive. L’obiettivo è aprire il cantiere nei primi giorni di maggio, con un cronoprogramma che prevede il termine dei lavori entro il 31 marzo 2026.
L’intervento, del valore di 16 milioni di euro, è finanziato con 3,5 milioni dalla Regione Puglia, 11,5 milioni dai fondi PNRR e 1,5 milioni di fondi per opere indifferibili.
Grande emozione nelle parole del sindaco Vito Leccese, che ha sottolineato il significato simbolico del progetto: “Oggi compiamo l’ultimo passo verso la realizzazione del più importante parco multifunzionale della Puglia, un esempio straordinario di rigenerazione urbana e risanamento ambientale. È una giornata carica di significato, perché la vicenda Fibronit è stata la prima a far nascere un movimento civico ambientalista a Bari, dopo decenni di dolore e battaglie. Su quell’area, tristemente nota come ‘fabbrica della morte’, costruiremo un luogo di vita, memoria e rinascita. Questo progetto è il frutto di una lunga e determinata azione amministrativa che ha visto impegnati prima Michele Emiliano, poi Antonio Decaro e oggi la mia amministrazione”.
Un pensiero è stato rivolto a Maria Maugeri, storica attivista e consigliera comunale scomparsa nel 2016, tra le prime a battersi per la bonifica del sito: “Maria è stata una sentinella delle battaglie ambientali a Bari. Senza il suo impegno e quello di tanti cittadini, questo risultato non sarebbe stato possibile”.
La nascita del Parco della Rinascita rappresenta la conclusione di una battaglia durata vent’anni, condotta da istituzioni e cittadini per strappare alla speculazione edilizia l’area contaminata dall’amianto. Il Comune di Bari, con una scelta coraggiosa, ha bloccato il PRUSST, che prevedeva la realizzazione di nuovi edifici sull’ex sito industriale, e ha destinato quei suoli a verde pubblico.
Il nuovo parco si estenderà su 14 ettari, con un impatto significativo sulla qualità ambientale della città: si stima che le nuove alberature assorbiranno circa 700 tonnellate di CO₂ e contribuiranno alla riduzione degli effetti del cambiamento climatico.
L’assessora regionale Serena Triggiani ha ribadito il ruolo chiave della Regione nel processo di bonifica: “La Regione Puglia, prima con Nichi Vendola, poi con Michele Emiliano, ha sempre sostenuto il recupero dell’ex Fibronit, stanziando le risorse necessarie per la messa in sicurezza. Ma il nostro lavoro non si ferma qui: abbiamo già previsto nuovi finanziamenti per completare la bonifica delle aree residuali, che diventeranno parte integrante del parco”.
Per Nicola Brescia, presidente del comitato cittadino Fibronit, il momento della firma del verbale di consegna segna la conclusione di una lotta iniziata più di vent’anni fa: “Abbiamo combattuto senza sosta per questo risultato. Oggi voglio ringraziare i progettisti, i giornalisti che ci hanno dato voce, e tutti coloro che hanno creduto in questa battaglia. Un pensiero speciale va a Maria Maugeri, a Michele Emiliano, ad Antonio Decaro e a Nichi Vendola, che per primo destinò 10 milioni di euro alla bonifica della Fibronit. Questo parco è il nostro risarcimento morale per le troppe vite spezzate dal mesotelioma pleurico”.
Oltre al valore storico e simbolico, il Parco della Rinascita sarà un modello di sostenibilità e partecipazione cittadina.
L’assessora Elda Perlino ha sottolineato il cambiamento culturale che ha portato alla sua realizzazione: “Questo parco nasce da una presa di coscienza collettiva. È la dimostrazione che un’intera comunità può cambiare il destino di un luogo e trasformarlo in un’opportunità per il futuro”.
L’assessora Giovanna Iacovone ha evidenziato il ruolo chiave del parco nella riqualificazione della città: “L’ex Fibronit da simbolo di degrado e malattia diventerà un punto di riferimento per la città. Sarà un luogo di incontro, svago e natura, contribuendo al miglioramento della qualità della vita dei cittadini”.
L’assessore Domenico Scaramuzzi ha assicurato un’attenzione costante all’andamento dei lavori: “Seguirò ogni fase del cantiere per garantire il rispetto dei tempi. Il parco non sarà solo un’area verde, ma anche uno strumento di ricucitura urbana, unendo i quartieri e rafforzando il tessuto sociale della città”.
Infine, la presidente del Municipio I, Annamaria Ferretti, ha lanciato una proposta: “Vogliamo trasformare il Parco della Rinascita in un luogo della memoria e dell’educazione ambientale, per ricordare ciò che è accaduto e farne un simbolo di consapevolezza e prevenzione per le future generazioni”.
L’ex fabbrica della morte si appresta così a diventare il polmone verde più importante della città, un monumento alla resilienza di Bari e dei suoi cittadini.
Il progetto
Il Parco della Rinascita interessa un’area che si sviluppa lungo via Caldarola fino all’incrocio del ponte di Padre Pio con viale Magna Grecia, delimitata dalla linea ferroviaria delle Ferrovie Sud-Est e di RFI. Si estende su un’area di 146.850,70 mq (14 ettari) che congiunge i quartieri Japigia, Madonnella e San Pasquale.
Il progetto di fattibilità tecnico-economica, redatto nel 2022 dall’architetta Laura Rubino e dall’ingegner Nicola Falcone, presentava una chiara impostazione improntata sulla sintesi del percorso di progettazione partecipata, intrapresa con il Comitato di quartiere dell’ex Fibronit, in cui è stato elaborato uno schema planimetrico che riassume i desiderata della cittadinanza e da cui si evince la necessità di una forte rinaturalizzazione, attraverso opere di forestazione, e la presenza di dotazioni in grado di rendere vivo il parco: aree sportive (campi da basket, bocce, ecc.), aree gioco per i bambini, sistemi di piazze e percorsi.
In base a queste indicazioni il raggruppamento di progettisti, incaricati di proseguire con il lavoro di redazione del progetto, hanno delineato gli obiettivi del progetto di riqualificazione:
È opportuno ricordare che, a monte di quest’opera, l’amministrazione comunale si è impegnata su importanti operazioni di bonifica del sito che si sono concluse nel 2022, quando è stato emesso il certificato di avvenuta bonifica con dichiarazione di piena accessibilità e fruibilità dell’intero parco a condizione che non fosse modificato e danneggiato il capping (strato di copertura della superficie) effettuato secondo le seguenti misurazioni:
Per aumentare il grado di sicurezza, la conferenza di servizi ha imposto l’aumento di circa 50 cm di terra di coltivo nelle aree alberate in modo da evitare il possibile, anche se remoto, intaccamento del capping dagli apparati radicali.
Concept paesaggistico del Parco della Rinascita
Il progetto intende rappresentare la sintesi di tutte le fasi precedenti: progettazione partecipata e PFTE e proposizione di una visione di parco innovativa e in linea con le attuali e future necessità della città.
Le parole chiave espresse dai cittadini sono state disegnate sul parco e hanno dato il via ad un processo di gestazione così composto:
Le cicatrici della terra che hanno segnato quel luogo della città di Bari saranno curate con nuovi percorsi e luoghi per le persone attraverso la realizzazione di nuove tipologie di foreste urbane in grado di implementare la biodiversità, di aree gioco per ogni età che si incastonano nel paesaggio, di luoghi dedicati alla cultura (l’anfiteatro Maugeri sarà il cuore del parco e, insieme alle altre piazze, costituirà delle nuove polarità per i cittadini), di percorsi di diversa sezione con cui esplorare e vivere il parco in piena sicurezza e senza barriere architettoniche e l’ottimizzazione nell’uso dei materiali in modo da ridurre e semplificare le future manutenzioni.
Il nuovo parco multifunzionale valorizzerà il contesto territoriale che diventa una sorta di “cuneo verde” che si innesta nella città e si estende verso tutte le direttrici urbane esistenti.
Nuclei di rigenerazione naturale
Il progetto definitivo prevede una ridistribuzione spaziale delle essenze impiegate; in particolare si delinea una strategia di impianto vegetale in grado di determinare delle gerarchie vegetali: masse arbustive ed arboree forestali, aree d’ombra a pronto effetto, diverse tipologie di prati (ornamentali, rustici e fioriti), collezioni di rampicanti e collezione botanica di essenze mediterranee.
Questa impostazione ottimizza l’impiego di essenze in una superficie così vasta. Sono diversi, infatti, gli spazi disegnati e/o arricchiti dalle essenze vegetali in modo da costituire un sistema ambientale e paesaggistico unico. Uno spazio ricco di biodiversità e di grande impatto scenografico.
Il progetto prevede anche una ridistribuzione spaziale delle specie vegetali arboree ed arbustive impiegate, in grado di determinare delle gerarchie vegetali: forestazione arborea ed arbustiva, aree d’ombra immediata con piante a pronto effetto, diverse tipologie di prati (ornamentali, rustici e fioriti), collezioni di rampicanti, giardino arido e collezione botanica di specie arbustive mediterranee.
Questa impostazione ottimizzerà l’impiego di diverse specie in una superficie così vasta, come si può evincere nell’elenco floristico dei diversi settori e zone di forestazione urbana prevista. In totale saranno piantumate 8.374 erbacee, 71.046 tappezzanti, 1810 rampicanti, 51.861 arbusti, 1300 alberi nell’ambito dell’intervento di forestazione urbana e 451 alberi pronto effetto.
In termini di contributo ambientale si otterrà un risparmio di CO2 di 700 tonnellate all’anno. Le aree verdi così progettate svolgono un ruolo importante anche nella gestione delle acque piovane, assorbendo e rallentando il deflusso delle acque. La creazione di spazi verdi multifunzionali, si realizza nelle aree verdi con zone di infiltrazione, per ridurre il rischio di allagamenti e migliorare la qualità delle acque superficiali.
Le aree verdi sono state progettate affinché siano economicamente sostenibili nel lungo termine, minimizzando i costi di manutenzione e gestione. La scelta di specie vegetali resistenti, l’uso di pratiche di gestione sostenibili e l’adozione di tecnologie innovative possono contribuire a garantire la sostenibilità economica dell’intera opera.
L’impianto irriguo è stato progettato, infatti, per soddisfare tutte le esigenze del parco, differenziando il sistema di distribuzione in funzione delle richieste e tipologie irrigue.
Di seguite le tipologie di impianti di irrigazioni che saranno implementati:
Nuclei di rigenerazione sociale
Il progetto ridisegna una successione di spazi urbani in grado di rendere fruibile e utilizzabile il parco durante tutte le ore del giorno. Il parco urbano è pensato come un sistema flessibile in cui le attività previste (piazza - aree gioco - percorsi - ecc.) sono interconnesse tra loro e in grado di adeguarsi alle diverse necessità dei cittadini. Pertanto, la rigenerazione sociale si articolerà su differenti interventi:
Di seguito l’elenco degli spazi e delle funzioni da realizzare nel parco:
Nel progetto sono previsti nuovi impianti di illuminazione, di videosorveglianza e wi-fi. Infine, saranno tre gli accessi aperti lungo i confini di via Caldarola per consentire l’ingresso all’area verde.
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Testata: Buonasera
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