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L'EVENTO
02 Marzo 2025 - 17:40
Oltre 150 figuranti hanno fatto rivivere l’unione tra la Principessa di Taranto e Ladislao d’Angiò di Ungheria e Durazzo, Re di Napoli
Lo scorso ottobre, Taranto ha rinnovato l’appuntamento con la sua storia. E lo ha fatto con un evento di grande suggestione, autofinanziato, che ha tagliato il traguardo della XXIV edizione. Si tratta della rievocazione storica del Matrimonio di Maria d’Enghien.
Oltre 150 figuranti hanno fatto rivivere l’unione tra la Principessa di Taranto e Ladislao d’Angiò di Ungheria e Durazzo, Re di Napoli, riportando le lancette della storia alla primavera del 1407. Realmente svoltosi nella città jonica, ha rappresentato di fatto la risoluzione di un conflitto tra Napoli e Taranto, un compromesso con il quale il Principato è ritornato nel pieno dominio del sovrano.
Ideatrice e organizzatrice dell’evento è stata l’associazione culturale Maria d’Enghien aps con il patrocinio morale del Comune di Taranto e di Confcommercio Taranto. «Non un semplice corteo storico - ha spiegato la presidente Linda Fania - ma un vero e proprio evento diffuso con l’obiettivo di valorizzare la Città Vecchia e offrire contestualmente un’occasione d’intrattenimento sia per i residenti che per i turisti, sempre più numerosi. Alla rievocazione, ormai consolidata nel tempo, si deve la divulgazione dell’identità locale attraverso un recupero dei luoghi e della memoria di avvenimenti lontani».
A supportare l’organizzazione, l’associazione Archita Festival e la cooperativa Polisviluppo che, da anni, operano sul territorio con competenza ed esperienza nella valorizzazione del patrimonio culturale e nell’accoglienza turistica. A loro si deve il progetto del Taranto Grand Tour quale modello di accoglienza e fruizione turistica integrata.
La manifestazione si è tenuta non solo nei luoghi della Città Vecchia protagonisti della narrazione, ma anche tra palazzi, piazzette di origine bizantina e chiostri per far immergere appieno i visitatori in queste atmosfere medievali.
L’evento prende il via, come da tradizione, da palazzo Galeota: è qui, infatti, che ha sede l’associazione con il museo del Principato di Taranto. Il palazzo, allestito come una Corte medievale, ospita decine e decine di figuranti, che interpretano i nobili della Corte Angioina di Napoli e quella di Taranto.
Al gruppo Sbandieratori Rione Castello di Carovigno il compito di accompagnare un drappello di soldati e i regnanti in via Duomo alla volta di Palazzo di Città dove, ad attenderli, ci sono numerosi cortigiani.
Qui i nobili della Corte Angioina assistono alla lettura dei privilegi concessi ai tarantini nei contratti prematrimoniali.
Quindi, in piazza Municipio, la presentazione della Corte e lo spettacolo degli sbandieratori con le loro evoluzioni acrobatiche al suono di tamburi e chiarine.
A seguire, il corteo percorre via Duomo, passando per San Domenico, via Porto e sino a piazza Sant’Eligio.
Al Molo Sant’Eligio ha luogo la drammatizzazione della vicenda storica affidata alla compagnia di attori de La Corte delle Spade di Imola e alla compagnia d’armi di Bologna, con le danze di Koreia Teatro Danza di Pulsano e i musici di Tarantinìdion, accompagnati da mangiafuoco e giocolieri. In piazza Fontana, saluto e omaggio della Principessa e della sua corte presso la Torre dell’Orologio. A seguire, il corteo si muove per fare rientro a palazzo Galeota. Qui spazio alla musica popolare con il concerto di Tarantinìdion “Villanelle e Tarantelle” e il banchetto nuziale di Maria d’Enghien. Nel corso di tutto l’evento, una serie di quadri medievaleggianti (tra musica e saltimbanchi) contribuiscono ad animare ulteriormente la Città Vecchia.
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