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Salute
06 Dicembre 2025 - 07:53
Il trattamento con PRP viene utilizzato in ortopedia per favorire la rigenerazione dei tessuti e migliorare il recupero articolare
Negli ultimi anni il Plasma Ricco di Piastrine (PRP) si è affermato come una delle soluzioni più promettenti della medicina rigenerativa applicata all’ortopedia. La sua capacità di stimolare i naturali processi di riparazione dei tessuti offre nuove possibilità terapeutiche per tendinopatie, lesioni muscolari, degenerazioni articolari e condizioni croniche come l’artrosi. Non si tratta di “sostituire” ciò che è danneggiato, ma di attivare la rigenerazione biologica sfruttando risorse già presenti nell’organismo del paziente.
Il PRP (Platelet-Rich Plasma) è un concentrato autologo derivato dal sangue del paziente. Dopo un semplice prelievo venoso, il campione viene centrifugato per isolare la quota più ricca di piastrine, cellule che non intervengono solo nella coagulazione, ma rappresentano un vero serbatoio di fattori di crescita. Questi mediatori bioattivi - tra cui PDGF, TGF-β, VEGF ed EGF - favoriscono la proliferazione cellulare, la neoformazione vascolare e la riparazione dei tessuti muscolo-scheletrici. Proprio per questo, il PRP trova applicazione in molte condizioni in cui la guarigione spontanea è lenta o incompleta.
La procedura è ambulatoriale e minimamente invasiva. Dopo il prelievo (circa 10–20 ml di sangue), il campione viene centrifugato e la frazione piastrinica concentrata viene aspirata e infiltrata nella sede da trattare - che sia un tendine, un’articolazione artrosica o una lesione muscolare.
L’iniezione viene eseguita preferibilmente sotto guida ecografica per massimizzare precisione ed efficacia.
Il trattamento dura all’incirca 30 minuti e non richiede anestesia. Il paziente può riprendere le normali attività quotidiane in breve tempo, evitando però sforzi intensi per alcuni giorni. In genere si effettuano 2–3 sedute distanziate da alcune settimane, in base alla patologia e alla risposta clinica.
Indicazioni del PRP in ortopedia
L’utilizzo del PRP è ormai consolidato in diversi ambiti ortopedici:
• Tendinopatie croniche. Epicondilite, tendinopatia achillea, tendinite rotulea: il PRP favorisce la riorganizzazione delle fibre collagene e contribuisce alla riduzione dell’infiammazione;
• Lesioni muscolari e legamentose. Può accelerare i tempi di riparazione e diminuire il rischio di recidiva, soprattutto negli atleti.
• Artrosi in fase iniziale o moderata (ginocchio, anca, spalla). I fattori di crescita migliorano la qualità del liquido sinoviale, riducono il dolore e rallentano il processo degenerativo.
• Supporto in chirurgia ortopedica. Il PRP può essere impiegato come coadiuvante nella guarigione post-operatoria dopo interventi su menischi, legamenti o fratture, migliorando la qualità del recupero.
Il PRP è un emocomponente autologo, quindi non comporta rischi di reazioni immunologiche o allergiche.
Tra i principali vantaggi:
• è sicuro e biocompatibile;
• non richiede farmaci aggiuntivi né anestesia generale;
• è ripetibile e personalizzabile;
• favorisce una riduzione del dolore e un miglioramento della funzionalità articolare;
• può contribuire a una ripresa più rapida dell’attività fisica.
Numerosi studi suggeriscono che il PRP non svolge solo un’azione antinfiammatoria, ma attiva veri processi rigenerativi nei tessuti lesionati.
La letteratura scientifica in ortopedia è ampia, anche se ancora eterogenea.
Studi randomizzati hanno dimostrato benefici significativi nelle tendinopatie croniche e nell’artrosi lieve-moderata, spesso superiori rispetto alle infiltrazioni di acido ialuronico o corticosteroidi.
Tuttavia, la mancanza di protocolli unificati - soprattutto per quanto riguarda concentrazioni piastriniche e modalità di attivazione - è uno degli attuali punti di criticità. La ricerca sta lavorando per definire parametri standard e più facilmente riproducibili.
In Italia il PRP è classificato come emocomponente per uso non trasfusionale.
La sua preparazione è consentita solo in strutture autorizzate, con personale formato e dispositivi certificati.
Gli effetti collaterali sono rari e limitati: lieve dolore locale, gonfiore o piccole ecchimosi.
Non è indicato in presenza di infezioni attive, disturbi della coagulazione o specifiche patologie ematologiche.
Il PRP è una terapia biologica efficace, ma non rappresenta una soluzione universale né sostituisce la chirurgia nei casi avanzati.
I risultati migliori si osservano nelle fasi iniziali delle degenerazioni articolari e quando il trattamento è integrato con fisioterapia, esercizio controllato e uno stile di vita adeguato.
Il PRP è parte di un movimento più ampio verso una medicina ortopedica personalizzata e rigenerativa.
Le ricerche attuali esplorano l’integrazione con cellule staminali mesenchimali, biomateriali tridimensionali e tecniche di ingegneria tissutale, con l’obiettivo di riparare, e non solo trattare, il danno articolare.
Il Plasma Ricco di Piastrine rappresenta una terapia moderna, sicura e biologica che sta rivoluzionando l’approccio ortopedico.
Pur non essendo indicato per ogni paziente, introduce un cambio di prospettiva: dalla gestione del sintomo alla stimolazione della rigenerazione.
Un passo importante verso una cura più naturale, personalizzata e orientata alla riparazione dei tessuti.
*Specialista in: Ortopedia, Traumatologia, Esperta nelle patologie del piede e caviglia
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Testata: Buonasera
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