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La vertenza

Stato di agitazione all'ex clinica San Camillo

La protesta dell'Ugl per le condizioni di lavoro del personale

Errica Telmo (Ugl)

Errica Telmo (Ugl)

Proclamato lo stato di agitazione per i dipendenti della Carlo Fiorino Hospital, ex clinica San Camillo.

A proclamare lo stato di agitazione è la Ugl con la segretaria provinciale di Ugl Salute, Errica Telmo.

La decisione è arrivata «dopo diverse comunicazioni e richieste all’Amministratore delegato della Carlo Fiorino Hospital del gruppo Neuromed che non hanno avuto alcun responso positivo».
Ormai da tempo il segretario UGL Salute denunciava carenza di organico sia infermieristico che Oss all’interno della struttura di via Masaccio, a Taranto.
«Tutto nasce - si fa sapere dalla Ugl - nel periodo in cui si è stati coinvolti dal Covid, durante il quale furono accorpati tutti i reparti di chirurgia in un unico piano della struttura, così come quello di medicina e pneumologia in un altro. Una struttura che ha accreditato 90 posti letto, con ben 5 piani di degenza che ad oggi, a distanza di anni dalla fine del Covid, è rimasta come se nulla fosse cambiato, con il disagio di ricoverare varie branche chirurgiche nelle stesse stanze, ben lontani da accorgimenti e regole che dividevano la chirurgia di vario tipo, accorpandoli in settori unici per tutti. Tutto questo a danno del personale infermieristico ed Oss che non riesce più a svolgere con serenità il proprio lavoro nel rispetto dei pazienti ricoverati, portando ai lavoratori uno stress psicofisico che spesso ricade in un vero e proprio burnout. Una struttura sempre più attenta al numero di ingressi dei pazienti che allo stesso malato, dove si fatica a garantirli il minimo assistenziale».
«Problematiche - prosegue l'organizzazione sindacale -  che la UGL Salute ha tentato di sottoporre all’attenzione dell’azienda per risolverle gradualmente, ma non trovando disponibilità e comprensione ci obbligherà a procedere presso gli enti competenti per il rispetto di lavoratori e cittadini. Per questo abbiamo iniziato il nostro percorso di protesta, col posizionamento delle nostre bandiere sulle strutture del gruppo e procederemo con altre azioni al fine di garantire i diritti dei lavoratori e dei cittadini».

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