Assalto ai tifosi tarantini, raffica di Daspo e denunce

Erano convinti che in un minivan sull’autostrada ci fossero dei tifosi del Taranto e per questo hanno dato vita ad una aggressione a colpi di mazze e corpi contundenti. Adesso cinque catanesi sono stati raggiunti dal provvedimento di Daspo.

Tra l’altro i cinque - di 24, 34, 37, 39 e 47 anni - hanno anche “sbagliato bersaglio”, visto che il minivan non ospitava supporters tarantini ma della Nuova Gioiese, compagine calabrese. L’episodio risale al 22 ottobre scorso, quando allo stadio Massimino si è disputato l’incontro - valido per il campionato di serie C - proprio tra Catania e Taranto. Il raid dei siciliani è andato in scena sull’autostrada Messina-Catania, la A18: lo scenario, quello di un vero e proprio agguato, proseguito fino all’arrivo della polizia. E sono stati proprio gli agenti della Digos ad identificare, denunciare e notificare il Daspo ai cinque tifosi del Catania.

Da parte loro, i malcapitati sostenitori della Nuova Gioiese, scambiati per tarantini, erano diretti ad Acireale dove era impegnata la loro squadra. Per quanto accaduto poi all’interno del Massimino, sempre in occasione della partita del 22 ottobre, la Digos ha anche denunciato altri cinque tifosi: tre del Catania e due del Taranto. A due siciliani di 51 e 26 anni viene contestata l’accensione di un fumogeno; ad un 21enne, il lancio di un fumogeno acceso all’indirizzo dei tifosi tarantini. Riguardo ai supporters rossoblù, la contestazione nei confronti di un 29enne è quella di essere entrato nel settore ospiti con un biglietto falso, mentre per un 22enne si parla di “atti contrari alla pubblica decenza”.

Nei confronti di tutti i dieci tifosi, sulla base dell’istruttoria svolta dalla divisione Anticrimine della polizia, il Questore ha emesso dei provvedimenti di Daspo di durata compresa tra uno e cinque anni.

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