Ambiguità e penitenze

Dunque: Ecosistema Taranto, cioè la coalizione che ha vinto le elezioni del giugno 2022, respinge l’ingresso diretto di Italia Viva nella maggioranza del sindaco Rinaldo Melucci. E lo stesso primo cittadino, a quanto pare, giura fedeltà al Partito Democratico nonostante il feeling più volte ostentato con il partito di Matteo Renzi.

A leggere bene il documento della coalizione si comprende però che la porta a Italia Viva non è chiusa del tutto: Massimiliano Stellato - perché senza scomodare i massimi sistemi il problema è soprattutto questo -  dovrà tuttavia sottoporsi ad un periodo penitenziale, un purgatorio per farsi perdonare l’insurrezione che portò alla chiusura anticipata della prima amministrazione Melucci. A patto, comunque, che non chieda nulla in cambio: né assessorati né altro. Anche perché gli appetiti sono tanti e già oggi è difficile gestirli. 

Stop a Italia Viva, ma la porta è solo socchiusa

La riunione del centrosinistra sui travagli a Palazzo di Città

Resta il fatto che Stellato appena qualche giorno ha sottoscritto il programma elettorale di Melucci. Una “cerimonia” officiata fra i due senza il coinvolgimento alcuno degli altri partner della maggioranza. Di fatto, la sottoscrizione dell’ingresso di Stellato, Casula e Patano (il gruppo di Italia Viva in consiglio comunale) nell’alveo della coalizione che sostiene il sindaco. E quindi, forse, andava chiesto al primo cittadino di chiarire, in modo definitivo, questa ambiguità di rapporti. Ma su questo aspetto Ecosistema Taranto sorvola a piè pari. Va da sé che se Melucci si è proiettato verso l’abbraccio con l’acerrimo nemico che l’aveva scalzato dallo scranno di Palazzo di Città, è anche per via della modesta cifra politica dimostrata fino ad oggi dalla coalizione e dalla sciatteria più volte mostrata in aula. Oltre, naturalmente, ai limiti politici propri dello stesso Melucci nel gestire una maggioranza così labile e frastagliata.