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Acciaierie d'Italia

Bernabé: «Per il preridotto situazione complessa»

L'intervento del presidente di AdI

Franco Bernabè

Franco Bernabè

«La complessità della situazione richiede una grande presenza del Governo». Lo ha detto Franco Bernabè, presidente di Acciaierie d'Italia e di Dri d'Italia (società che fa capo a Invitalia, al momento partner di minoranza di AdI) a proposito dell'impianto per la produzione del preridotto di ferro per alimentare i forni elettrici che si vorrebbero installare all'interno dello stabilimento siderurgico di Taranto. Bernabè è intervenuto ad un forum di Milano Finanza. Il presidente di AdI ha detto che quello del Dri è «un progetto estremamente ambizioso che l'Italia ha messo in atto» ma che tuttavia «si scontra con tantissime difficoltà che riguardano la presenza di azionisti diversi all'interno delle due compagini azionarie, quella delle Acciaierie e quella del Dri d'Italia. Azionisti diversi e con priorità diverse».

Dri d'Italia ha dichiarato che a luglio effettuerà per l'impianto del preridotto la scelta di investimento fra le due tecnologie
in campo mentre a settembre procederà con l'affidamento dei lavori. Si sta valutando da parte del Governo se mantenere come fonte di finanziamento dell'impianto il Pnrr, che ha già previsto un miliardo di euro, oppure finanziare il preridotto per l'ex Ilva con i fondi di coesione e sviluppo per avere un orizzonte temporale più ampio (col Pnrr, invece, l'impianto va completato entro giugno 2026). In questo contesto non va dimenticata la dura presa di posizione dell'ad di Acciaierie d'Italia, Lucia Morselli, che ha evidenziato il mancato coinvolgimento di AdI da parte della società Dri d'Italia, reclamando peraltro un ruolo nel progetto e la gestione dello stesso impianto.

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