Acciaierie d'Italia, è scontro sul preridotto

«La vostra comunicazione relativa al progetto di realizzazione dell'impianto di produzione del preridotto ("Drp") presso lo stabilimento siderurgico di Taranto gestito da Acciaierie d'Italia Spa, nonché la correlata comunicazione di Ilva in As del 20 maggio scorso, non fanno che confermare la fondatezza delle criticità tecniche, economiche e legali più volte evidenziate dalla nostra società, da ultimo con la comunicazione del 19 maggio scorso». Come riportato dall'Ansa, questa la lettera che l'amministratore delegato di Acciaierie d'Italia, Lucia Morselli, ha inviata alla società Dri d'Italia, ai commissari di Ilva in As e, per conoscenza, all'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, al ministero delle Imprese e del Made in Italy e al ministero per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr.

«AdI - si legge nella lettera - si è ripetutamente permessa di ricordare che la realizzazione e la successiva gestione tecnicamente efficace ed economicamente efficiente dell'impianto Drp richiedono il diretto coinvolgimento del gestore dello stabilimento, che è il solo ad avere l'esperienza e le conoscenze tecniche ed operative necessarie alla corretta definizione ed organizzazione del progetto». L'attacco di Morselli alla società Dri è diretto, perché da un lato la stessa Dri d'Italia afferma «come il progetto risulti fondamentale per la decarbonizzazione del sito di Taranto e che, perció richiede una stretta cooperazione tecnico-logistica tra tutti gli attori a vario titolo coinvolti nella realizzazione dell'opera», mentre - è quei è la polemica, dall'altro lato si rileva «come Dri si smentisca nei fatti continuando pervicacemente a rifiutarsi di condividere con AdI la propria relazione tecnica sul Progetto, nonostante l'abbia tempo trasmessa ad Ilva in As».

La lettera è indirizzata anche a Franco Bernabè, che, come osserva Morselli riveste il duplice ruolodi presidente di Dri e della nostra controllante AdI Holding».