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Taranto

I tetti della Città Vecchia tra architettura e arte

Il progetto "Rooftops": ecco che cosa è

Rooftops

Rooftops

Hanno trasformato i tetti tra i vicoli dell’Isola in spazi urbani non convenzionali e performativi, un’idea innovativa che li ha portati fino alla 18esima Mostra Internazionale di Architettura 2023 della Biennale di Venezia ma anche al Maxxi, alla Triennale di Milano, alla Biennale di Arte di Malta.

Il collettivo Post Disaster, fondato dagli architetti e designer Peppe Frisino, Gabriele Leo, Grazia Mappa, Gabriella Mastrangelo, dopo un anno di stop, torna con Rooftops EP05.

Selezionato dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura per la promozione e la valorizzazione dell’architettura italiana, insieme ad altri otto festival in Italia, Rooftops EP05 quest’anno ha per tema “La palude siderale”, metafora di uno spazio mostruoso eppure generativo, contro-antropocentrico, in cui le gerarchie tra l’umano e l’altro si rovesciano e si sovvertono.

È il suggello di un percorso iniziato nel 2018 e che stavolta si estende anche nello spazio, spostandosi dai tetti ad altri luoghi simbolo della città, come gli ex Cantieri Tosi e mar Piccolo, la Concattedrale, il Mudit-Casa Viola, la Rotonda, piazza Fontana, slabbrandosi fino ad annettere nuovi margini.

Un’estensione che è anche temporale, dal 3 al 13 aprile. Dieci giorni di incontri, performance teatrali e sonore ad ingresso gratuito, attraversamenti critici, escursioni e conferenze con ospiti nazionali e internazionali tra cui Markus Bader, parte del collettivo Raumlabor – Udk Berlin, Leone d’Oro alla Mostra Internazionale d’Architettura 2021, Mario Lupano, direttore della didattica dell’Università IUAV di Venezia e Nina Bassoli, curatrice della sezione Architettura e rigenerazione urbana della Triennale di Milano.

“Nasciamo in Città vecchia, dove il possibile si manifesta – spiega il collettivo Post Disaster – ma abbiamo avvertito l’esigenza di espanderci per capire quali sono gli altri luoghi in cui la città rivela le sue urgenze, emergenze e possibilità. Se prima il punto di vista era legato ai tetti della Città Vecchia, ora vi invitiamo a co-immaginare Taranto partendo dall’isola e andando oltre l’isola, verso gli spazi negletti della città modernista, verso le infrastrutture portuali e le ecologie lagunari”.

Un programma diviso in due sezioni

Si parte da Casa Viola - Mudit il 3 aprile alle 19.00 con un talk sostenuto dall’Ambasciata dei Paesi Bassi, che sancisce ufficialmente il gemellaggio tra i tetti di Città vecchia e quelli di Rotterdam, e che vede la partecipazione di Léon van Geest - Direttore Rotterdam Rooftops Day / Rotterdamse Daken Dagen per European Creative Rooftop Network.

All’incontro prenderà parte anche Rita Orlando, responsabile della progettazione culturale e networking della Fondazione Matera 2019.

A parlare delle buone pratiche tarantine durante l’incontro i partners di Rooftops EP05: cooperativa teatrale Crest, l’Ets Symbolum, Fondazione Taranto 25.

"Sosteniamo economicamente e moralmente questi progetti perché crediamo fermamente nella loro capacità di riscrivere il rapporto tra la città, la sua storia e il suo futuro, aprendo nuove prospettive di coesistenza tra ambiente, infrastrutture e comunità”- è il commento del presidente di.Fondazione Taranto 25 Fabio Tagarelli

Il festival, sponsorizzato da Erredi, Officine Jolly e Confapi Taranto, poi entrerà nel vivo. Diviso in due sezioni per altrettanti weekend, dal 4 al 6 aprile si svolgerà negli ex Cantieri Tosi, con un’esplorazione del mar Piccolo di Taranto tra performance sonore, letture, escursioni (tutte ad ingresso libero) e una conferenza domenicale con Markus Bader (UdK Berlin, Raumlabor, Floating University) e Silvia Gioberti (UdK Berlin, Guerilla Architects)

“Confapi Taranto sostiene tutte le iniziative che risultano utili ed efficaci all’obiettivo dichiarato ormai da anni per la diversificazione produttiva. Il caso dei cantieri navali Tosi è emblematico in quest’ottica e l’iniziativa in programma - dichiara l’ing. Fabio Greco presidente di Confapi Taranto - rappresenta un importante spunto di diversificazione culturale”.

Un progetto sposato anche da Officine Jolly. “Con l’ottenimento, finalmente, delle autorizzazioni di valutazione di impatto ambientale – spiega Antonio Petaro Presidente del Gruppo Jolly - puntiamo a rilanciare Taranto anche nell’ambito della cantieristica navale, settore un tempo fiore all’occhiello dell’economia territoriale”.

Da venerdì 11 a domenica 13 aprile si torna in città con performance, escursioni performative e solo per sabato 12, dalle 11.00 alle 13.00, la Mostra estemporanea ambientata negli spazi seminterrati della Concattedrale Gran Madre di Dio, quasi mai accessibili al pubblico, intitolata “Sottosopra / Upside Down: scorie, tracce, incatenamenti” di Mario Lupano, Gianluca Marinelli e Vincenzo Moschetti.

"Siamo orgogliosi di sostenere Rooftops EP05 – commenta Rosanna D’Andria di Erredi - un evento che porta avanti una riflessione profonda sull’identità di Taranto e sulle sue trasformazioni. Crediamo nell'importanza di investire in progetti culturali capaci di stimolare un confronto aperto su temi cruciali come il rapporto tra spazio urbano, paesaggio e comunità”.

A chiudere, il 13 aprile, un talk su un tetto di via Pentite, in Città vecchia. La conversazione con Nina Bassoli (Triennale Milano), Mario Lupano, Michele Galluzzo si concluderà con il pranzo e un’assemblea aperta, per interrogarsi su come il dis-astro, letteralmente “il dis-allineamento dagli astri”, una condizione infausta, contraria alle rotte favorevoli, possa condurre ad una deriva felice.

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