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FESTIVAL DELLE CULTURE

"La gru": approda a Ravenna lo spettacolo di Luisa Campatelli

A teatro le morti sul lavoro

La locandina dell'evento

La locandina dell'evento

Andrà in scena il prossimo 12 marzo, nelle artificerie Almagià di Ravenna, nell’ambito del prestigioso “Festival delle Culture”, lo spettacolo di Luisa Campatelli dal titolo “La gru”, proposto dall'associazione Opportunità alla Pari insieme al film “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi.

Protagonista l’attrice Tiziana Risolo diretta dal regista, Alfredo Traversa

«È per noi un grande onore essere stati chiamati a partecipare al Festival delle Culture del Comune di Ravenna con lo spettacolo di Luisa Campatelli - ha dichiarato durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento Sabrina Pontrelli, presidente dell'associazione Opportunità alla Pari aps - Siamo tutte davvero molto emozionate e sebbene fossimo consapevoli della potenza del testo: a dirla tutta, non pensavamo che avremmo varcato i confini regionali. 

Per questo ringraziamo l'amministrazione comunale di Ravenna nella persona del sindaco Michele De Pascale, gli assessori Federica Moschini e Fabio Sbaraglia e l’Unità organizzativa Politiche per l’Immigrazione diretta da Giovanna Santandrea e il responsabile, Giampaolo Gentilucci, per averci dato questa grande opportunità.

Siamo un'associazione abbastanza giovane - ha aggiunto Pontrelli - anche se consolidate da un percorso comune nella commissione provinciale alle pari opportunità. Abbiamo promosso questo spettacolo già in provincia di Taranto e vi preannunciamo che il silenzio assordante alla fine della performance è proprio la cifra del suo successo. Luisa Campatelli ha scavato nel profondo delle emozioni, Alfredo Traversa ha tradotto magistralmente il testo in rappresentazione teatrale e l'interpretazione di Tiziana Risolo sarà per tutti voi una piacevole scioccante sorpresa»

«Oggi 23 febbraio, mentre siamo in collegamento - ha precisato Alfredo Traversa - c'è il ministro Urso in visita a Taranto che sta parlando di sicurezza sul lavoro nel grande stabilimento dell’acciaio e proprio due ore prima del nostro collegamento in provincia di Teramo c'è stata un'altra morte sul lavoro. Sono quasi mille morti all'anno. Quindi noi portiamo all'attenzione dei giovani questa drammatica quotidianità con “La gru”, questo animale stupendo che un tempo vedeva in Taranto un luogo di sosta. Bene, ora a Taranto le gru ci sono ancora, ma sono le gru di acciaio - ha così concluso il regista - che hanno raccontato diverse morti, e una è quella che porteremo a Ravenna il 12».

Il regista,  Alfredo Traversa

Nel corso dell’incontro con i giornalisti, a Ravenna sono intervenuti il Sindaco e Presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale, gli assessori Federica Moschini e Fabio Sbaraglia, mentre a Taranto, presso la sede dell'associazione, erano collegati Sabrina Pontrelli, Ingrid Iaci, Stefania Caputo, Rossella Galeone, Maria Marinelli e il regista della pièce Alfredo Traversa.

Andare a lavorare e non ritornare a casa: questa in sostanza la tragica realtà che accomuna i territori di Ravenna e Taranto. Che si tratti della strage della Mecnavi, accaduta a Ravenna il 13 marzo 1987, o del distacco della cabina di una gru al porto di Taranto, come è successo per ben due volte, poco cambia: si tratta, di tragici episodi, tra i tanti casi di morti sul lavoro. Proprio per questa ragione, l'amministrazione ravennate, che dal lontano 1987 ricorda ogni anno le 13 vittime dell'incendio scoppiato nella stiva della nave gasiera Elisabetta Montanari, ha selezionato quest'anno "La gru", quale opera più idonea al tema della commemorazione.

“La gru”

La tempesta, meteorologica ed emotiva, è il fil rouge di questa rappresentazione teatrale. Una donna attende il rientro a casa del marito. La tempesta, il pericolo, se l’uomo che ami lavora in cima ad una gru nell’area del porto di Taranto è sempre presente. In un periodo di tempo relativamente breve, tra una sirena della polizia e l’interruzione dell’energia elettrica, la protagonista rivive gli ultimi attimi vissuti col marito, cerca di ricordare, per darsi forza, i momenti più belli, e spera, fino alla fine, che tutto quel finimondo non finisca per annientarli.

Non sarà così. Il suo uomo non tornerà. Sarà travolto a centinaia di metri d’altezza dalla foga del vento.

Opera ispirata a fatti realmente accaduti di recente con processi ancora in corso. Il titolo “La gru” non indica solo la macchina per il sollevamento e lo spostamento di merci e materiali ma per un destino crudele “La gru” fa anche riferimento all’uccello di grandi dimensioni che prima dell’industrializzazione selvaggia di Taranto abitava le stesse zone ora occupate dalle gru/macchine.

La trasposizione scenica de “La gru” a cura del regista Alfredo Traversa è un viaggio intimo, lo specchio di ciò che accade quando avverti che qualcosa di inimmaginabile può accadere.

Non mancano i momenti di forte denuncia pubblica.

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