A "Statte racconta" le favole tra antico e moderno

Il re vanitoso che segue gli hashtag su Instagram, la cicala canterina che finisce a X-Factor, la principessa che salva "quidde bambascione" del principe. Sono alcune delle fiabe rivisitate che si possono leggere in "Favolette pe ciuccione granne", libro scritto da Gabriella Gemmino, edito da Scorpione. 

La rivisitazione di questi classici reloaded è sia linguistica che narrativa: sono favole scritte in un dialetto tarantino che si lascia andare a qualche assonanza con l'italiano, per uscire dagli schemi un po' accademici del vernacolo "corretto", ma nel contempo l'ambientazione è moderna, per mostrare a piccoli e grandi lettori come si comporterebbero Cenerentola & co. nella contemporaneità - con gli inevitabili riflessi comici.

Il libro sarà presentato martedì 16 maggio alle 17.30 presso la Biblioteca comunale di Statte "Matteo Mastromarino", nell'ambito della rassegna Statte racconta. L'autrice (nella foto) dialogherà con Luana Spadaro; voce narrante sarà quella di Leonida Spadaro.

Ho iniziato a rivisitare le fiabe e le favole più famose deviando trame e dialoghi in altre direzioni, spiega l'autrice Gabriella Gemmino 

Laureata in lingue e letterature straniere, quarant'anni, nella prefazione Gabriella Gemmino spiega come "Negli ultimi tre anni ed ogni sera, mio figlio mi chiedeva di raccontargli una storia della buonanotte che non fosse una replica delle puntate precedenti, finchè durante una divertente serata estiva un'amica mi suggerì di raccontargli le favole classiche in dialetto come faceva lei con i nipotini, che si divertivano un sacco ad ascoltarle. Ho iniziato quindi a rivisitare le fiabe e favole più famose deviando trame e dialoghi in altre direzioni ed inserendo tutto il repertorio di battute e situazioni di famiglia, o le esclamazioni colorite sentite per strada o al mare".

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