Cerca

Cerca

Taranto

Igiene urbana sotto pressione, "Ecco tutto quello che non funziona"

Un dossier di Confcommercio fotografa le criticità del sistema di raccolta in città. Il Direttore generale Tullio Mancino chiede più infrastrutture e servizi per imprese e cittadini

Igiene urbana sotto pressione, "Ecco tutto quello che non funziona"

Rifiuti per le strade di Taranto - archivio

TARANTO - Un sistema che fatica a reggere il carico, schiacciato da carenze strutturali e da una domanda che supera di gran lunga l’offerta di servizi. È questo il quadro delineato dal Centro Studi di Confcommercio Taranto nel dossier "Lo stato dei servizi di igiene urbana a Taranto" dedicato alla situazione in città, presentato nei giorni scorsi e portato all’attenzione del Consiglio comunale dal direttore generale Tullio Mancino.

L’analisi mette in evidenza un deficit infrastrutturale cronico, con una raccolta differenziata che opera in condizioni di costante sovraccarico. Secondo Confcommercio, il ricorso sempre più frequente alle sanzioni rischia di colpire soprattutto le imprese che cercano di rispettare le regole, senza incidere in modo risolutivo sul decoro urbano.

I dati raccolti mostrano una forte sproporzione tra Taranto e i comuni della provincia considerati più virtuosi. Nel capoluogo jonico è disponibile in media 1 Centro Comunale di Raccolta o isola ecologica ogni 30.833 abitanti e 7.250 imprese, mentre nei territori che superano il 65% di raccolta differenziata il rapporto scende a 1 presidio ogni 18.333 abitanti. Una distanza che, secondo Mancino, rende evidente la difficoltà strutturale del sistema tarantino.

Il direttore generale di Confcommercio parla di una pressione antropica e commerciale doppia rispetto agli altri comuni della provincia, sottolineando come non sia realistico pretendere un salto di qualità nella differenziata senza garantire a famiglie e attività economiche strumenti adeguati per conferire correttamente i rifiuti.

Particolare attenzione viene posta sulle criticità che coinvolgono la grande distribuzione e il settore food. Le isole ecologiche stradali o mobili, evidenzia il dossier, dispongono di volumi di stoccaggio ridotti, incompatibili con i quantitativi prodotti quotidianamente dalle attività commerciali. Un singolo supermercato di medie dimensioni, viene spiegato, è in grado di saturare un’intera isola ecologica di quartiere con un solo conferimento di imballaggi.

Questa situazione costringe molte imprese a una gestione complicata degli spazi interni e a dipendere da turni di raccolta porta a porta giudicati spesso insufficienti per frequenza. Una difficoltà operativa che si traduce in disagi quotidiani e in un aumento del rischio di irregolarità non sempre imputabili agli esercenti.

Il dossier analizza anche il peso delle 43.500 posizioni camerali attive sul territorio. Secondo l’indagine, il 78% delle utenze non domestiche segnala episodi di conferimento illecito di rifiuti domestici nei mastelli lasciati su suolo pubblico. In assenza di contenitori dotati di sistemi di chiusura elettronica, l’esercente si ritrova a rispondere legalmente di rifiuti non prodotti, con il rischio di sanzioni rilevanti o sospensioni dell’attività.

Da qui la richiesta di un cambio di approccio, che punti sugli investimenti più che sulla repressione. Confcommercio Taranto propone un piano basato sul potenziamento delle infrastrutture, a partire dal raddoppio dei Centri Comunali di Raccolta, con almeno 2 nuove strutture dedicate alle utenze non domestiche nelle aree di Paolo VI e Talsano Lama, oltre a un presidio aggiuntivo in ogni quartiere.

Tra le proposte figura anche l’introduzione di contenitori anti intrusione, con carrellati dotati di serratura per il commercio e il settore alimentare, accompagnati da misure di sostegno come sgravi sulla TARI o crediti d’imposta. Per il centro cittadino e le zone a vocazione turistica, Confcommercio suggerisce l’installazione di cestini intelligenti compattatori, alimentati a energia solare e in grado di monitorare in tempo reale il livello di riempimento.

Secondo Mancino, la sfida della raccolta differenziata a Taranto non può essere vinta attraverso i verbali, ma solo con un sistema di servizi efficiente e adeguato alle reali esigenze della città. L’obiettivo indicato è superare il modello del semplice mastello esposto, per puntare su isole di prossimità intelligenti, capaci di garantire decoro urbano e condizioni operative dignitose per le imprese.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori