Treno della Memoria 2026, cinque posti gratuiti per i giovani

FRANCAVILLA FONTANA – È aperta la selezione per consentire a 5 giovani residenti di Francavilla Fontana di partecipare gratuitamente all’edizione 2026 del Treno della Memoria, il progetto formativo dedicato alla conoscenza diretta dei luoghi simbolo della Shoah. L’avviso pubblico è stato promosso dall’amministrazione comunale e l’iniziativa trae origine da una proposta presentata in Consiglio comunale dal consigliere Antonio De Simone.

Il bando è rivolto a ragazze e ragazzi di età compresa tra 19 e 29 anni e permette di accedere a un viaggio educativo di 8 giorni, concepito come un percorso di approfondimento storico e umano. Il programma prevede tappe a Cracovia, nel ghetto ebraico, alla Fabbrica di Schindler e nei campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau, luoghi che rappresentano una testimonianza diretta delle persecuzioni e dello sterminio nazifascista.

Nel comunicato, il consigliere Antonio De Simone sottolinea come l’iniziativa sia nata dalla volontà di affermare che la memoria storica debba essere accessibile a tutti e non riservata a chi può permettersela economicamente. L’obiettivo dichiarato è offrire alle nuove generazioni un’esperienza capace di lasciare un segno profondo, contribuendo alla formazione di una coscienza civile consapevole.

La procedura di selezione sarà basata sul valore ISEE del nucleo familiare in corso di validità, con priorità assegnata ai candidati con indicatore economico più basso. In caso di parità, verrà favorito il partecipante più giovane e, successivamente, l’ordine di arrivo delle domande.

L’avviso pubblico e il modello di domanda sono disponibili sul sito istituzionale del Comune di Francavilla Fontana. Le istanze dovranno essere presentate entro le 12.00 del 15 gennaio 2026, tramite protocollo comunale, posta elettronica o PEC.

Il Treno della Memoria viene descritto come un progetto che parla anche all’attualità. In un periodo storico segnato da guerre e tragedie che colpiscono soprattutto i civili, tornare nei luoghi dello sterminio significa riflettere sulle conseguenze dell’odio e dell’indifferenza. Tenere viva la memoria, conclude il consigliere De Simone, rappresenta oggi un atto di responsabilità collettiva, orientato alla pace, alla cura delle relazioni e alla difesa della dignità umana.