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Bisceglie
29 Dicembre 2025 - 07:12
Il Palazzo di Città di Bisceglie
BISCEGLIE - Una presa di posizione netta a tutela del lavoro e contro il fenomeno della povertà salariale. È quella assunta dalla segreteria cittadina di Alleanza Verdi e Sinistra, che interviene sul tema della manovra di Bilancio nazionale collegandolo alla situazione di alcuni lavoratori impiegati nel servizio di gestione dei rifiuti in città.
Nel comunicato, AVS richiama il principio sancito dall’articolo 36 della Costituzione, che garantisce una retribuzione proporzionata e dignitosa, segnalando come tale diritto venga spesso disatteso. Una condizione che, secondo il movimento, riguarda anche 22 lavoratori a tempo determinato della società che gestisce il servizio di igiene urbana a Bisceglie.
Si tratta di addetti assunti al 50%, con una media di circa 21 ore settimanali, che percepiscono uno stipendio medio di circa 650 euro mensili. Lavoratori che, sottolinea AVS, sono padri di famiglia, con mutui o contratti di affitto e figli in età scolastica, e che dal 2018 ad oggi hanno prestato servizio per i diversi gestori succedutisi nell’appalto.
Nonostante le attività svolte, i 22 dipendenti risultano sempre inquadrati nel livello J del CCNL, il più basso previsto, riservato alle mansioni di pulizia considerate elementari. Una classificazione che, secondo la segreteria, non rispecchierebbe la realtà del lavoro svolto quotidianamente.
Nel comunicato si evidenzia infatti che questi operatori conducono mezzi aziendali, tra cui spazzatrici, costipatori Porter Piaggio e autocompattatori da 3,5 e 5 metri cubi, utilizzando patenti di categoria B, ma anche C e CQC, richieste per mezzi più complessi. Attività che configurerebbero, secondo AVS, lo svolgimento di mansioni di livello superiore.
Alla luce di questi elementi, Sinistra Italiana di Bisceglie richiama la responsabilità in solido dell’Amministrazione comunale, in qualità di committente del servizio, e invita il sindaco, l’assessore competente, il RUP, dirigente del Servizio Ambiente, e il DEC a fare piena luce sulla vicenda.
L’obiettivo indicato è quello di garantire un inquadramento e una retribuzione coerenti con le mansioni effettivamente svolte, superando una condizione di povertà lavorativa che rende difficile assicurare il necessario sostegno economico alle famiglie coinvolte.
AVS auspica inoltre la convocazione urgente di un tavolo di confronto amministrativo, politico e sindacale con l’azienda interessata e chiede che, nella Pianta organica trasmessa all’ARO BT2, vengano inseriti anche i 22 lavoratori a tempo determinato, ricordando come da 8 anni vivano in una situazione definita di ingiusta precarietà. Per la segreteria cittadina, si tratta di una questione di diritto al lavoro, da affrontare senza logiche di appartenenza o padrinaggi politici.
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